Dallo scoppio della pandemia da Covid, molte problematiche preoccupano determinate fasce di popolazione, da quelle sanitarie a quelle economiche. Tra le tante, vi è una problematica che sembra interessare indistintamente ognuno di noi: quella relativa ai diritti umani messi a rischio dalla pandemia. Sono infatti tanti i diritti umani che rischiano di non essere riconosciuti o di essere “sospesi”, soprattutto quelli delle persone più fragili come gli anziani.
Per questo Age Platform Europe ha pubblicato un documento dal titolo “Covid-19: preoccupazioni per i diritti umani degli anziani”. Secondo il documento, la pandemia ha messo in evidenza quattro importanti questioni che riguardano tutti, ma in particolar modo gli anziani:
Il documento di Age Platform Europe approfondisce aspetti ripresi in una lettera aperta che Age ha inviato il 20 aprile 2020 alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Vediamo più nello specifico i 6 aspetti messi in luce da Age Platform.
L’accesso ai servizi di emergenza e la disponibilità dei farmaci devono essere garantiti a tutti e in particolare agli anziani che più degli altri hanno problemi di multi-cronicità e spesso sono affetti da seri problemi di salute. Età e disabilità dovrebbero essere utilizzati come criteri unici o primari nel definire le priorità nell’accesso alle terapie intensive e/o a dispositivi di cui vi sia ridotta disponibilità.
Per gli anziani, è necessario controbilanciare l’isolamento imposto dal Covid con misure che favoriscano l’interazione con familiari e amici. La Commissione Europea ha raccomandato ai Governi di favorire l’uso da parte degli anziani di strumenti digitali di comunicazione e di social network, mettendo anche a disposizione dei mediatori informatici che possano aiutare soprattutto chi non ha familiarità con i nuovi dispositivi tecnologici.
Gli anziani devono continuare a essere considerati membri delle nostre comunità; anche durante la pandemia e nel rispetto delle misure di sicurezza e del distanziamento, gli ultra 65enni possono continuare a offrire un valido supporto alle loro famiglie e aiutare le persone che si trovano in situazioni più svantaggiate di loro. È da favorire il graduale ritorno degli anziani allo svolgimento di questo ruolo di supporto e già da adesso possono essere ideate e incoraggiate nuove forme di volontariato “a distanza”.
Attenzione ad alcuni rischi legati all’uso della tecnologia:
Dobbiamo far sì che nessuno debba soffrire a causa dell’attuale emergenza sanitaria più del necessario. Le emergenze possono giustificare alcune restrizioni nei diritti dei cittadini, purché esse siano:
Nel lungo termine occorre mobilizzare tutte i programmi finanziari europei per investire sufficientemente nella sanità, con particolare attenzione alla prevenzione, alla cura a lungo termine in modo che nel prossimo futuro gli stati europei siano più preparati a far fronte a emergenze come quella del Covid.
Il fundraising come strumento utile al coinvolgimento dei silver nella vita sociale e a finanziare progetti di assistenza. E’ l’argomento del webinar di Confcommercio Salute tenutosi giovedì 15 aprile, dal titolo “Silver Fundraising: i boomers e la generazione della ricostruzione, da grandi donatori a protagonisti e beneficiari della raccolta fondi”.
Il coinvolgimento degli utenti appartenenti alle due generazioni dei boomers e dei cosiddetti 2 world war, va non solo nella direzione di considerarli grandi donatori, ma anche testimonial, interpreti e beneficiari dell’atto donativo. Ricordando che i donatori apprezzano i brand più vicini ai loro bisogni, occorre individuare buone cause vicine alla sensibilità del donatore, per formulare una call to action ricca di valori e contenuti che abbiano come scopo quello proposto dalla famosa frase del premio Nobel Rita Levi Montalcini: Non è importante aggiungere anni alla vita, ma vita agli anni.
Relatore del webinar è la fundraiser Raffaella Gallini. Modera Barbara Maiani, Responsabile nazionale delle relazioni sindacali Confcommercio Salute, Sanità e Cura.