Avere a cuore la propria salute non è solo un modo di dire, soprattutto quando è proprio dal cuore che dovrebbe partire un’attività di prevenzione che assicuri una salute solida e duratura. Tuttavia, oggi le patologie cardiovascolari sono tra le più diffuse Italia: colpendo circa 5,5 milioni di persone, sono la prima causa di ricovero ospedaliero, con circa 1 milione di casi (il 14% del totale), per infarto, ictus o altre forme di ischemia, e sono anche la principale causa di morte (il 36% di tutti i decessi). Tutto ciò ha come conseguenza anche costi sanitari diretti intorno ai 16 miliardi di euro, cui aggiungere oltre 5 miliardi di costi indiretti.
Una problematica comune ma molto pericolosa dunque, che tra il 2019 e il 2020 ha subito numerose ripercussioni a seguito dell’epidemia da Covid. I dati sono forniti dalla Società italiana di Cardiologia Sic4, che sottolinea come nell’ultimo periodo si stia verificando una riduzione di circa il 50% delle ospedalizzazioni per sindromi coronariche acute, con conseguente aumento della mortalità per infarto (14%, triplicata rispetto al 2019). Da ciò deriva l’esigenza di una prevenzione forte, in grado di garantire uno stile di vita sano e il controllo periodico dei valori interessati. Vediamo quali sono, secondo la Società italiana di Cardiologia, i sintomi di un infarto, le buone abitudini da seguire e i valori da controllare per mantenere il cuore in salute.
Infarto: cos’è e quali sono i sintomi
Con il termine infarto ci si riferisce a una lesione della parete muscolare del cuore, ovvero il miocardio. Il flusso sanguigno all’interno delle arterie coronariche, viene interrotto durante l’infarto a causa della formazione di un trombo (un coagulo di piastrine e fibrina) in corrispondenza delle placche aterosclerotiche, accumuli di grasso di cui il componente principale è il colesterolo.
È dunque fondamentale saper riconoscere i sintomi di un infarto: i più comuni sono dolore al petto, che può irradiarsi verso collo, braccio sinistro o schiena, spesso accompagnato da sudorazione fredda e malessere generale (pallore e sofferenza), difficoltà a respirare, peso sullo stomaco e senso di angoscia. In questi casi, è importante chiamare subito i numeri di emergenza (112 o 118). Inoltre, va ricordare che in seguito ad un infarto è più alto il rischio di incorrere in un secondo evento acuto. Diventa quindi fondamentale la prevenzione secondaria, per abbassare il rischio di incorrere in un secondo infarto.
Come mantenere il cuore in salute? Le buone abitudini da seguire
Seguire alcune semplici abitudini è fondamentale per una stile di vita sano e per prevenire patologie cardiovascolari. Cosa fare quindi per mantenere il cuore in salute?
- Smettere di fumare ed evitare il fumo passivo;
- Tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue;
- Seguire la terapia prescritta dal medico e non interromperla mai di propria iniziativa;
- Ridurre il consumo di alcool;
- Seguire una dieta variata, iposodica e ipoglicemica;
- In caso di diabete, seguire le indicazioni del medico, oltre ad una corretta nutrizione e un’attività fisica adeguata alla patologia. Mantenere inoltre un corretto peso forma;
- Tenere sotto controllo lo stress e dormire almeno 6-8 ore a notte.
Valori da monitorare per evitare il rischio di un infarto
Esistono alcuni valori da tenere sotto controllo per limitare il rischio di infarto e di altri eventi cardiovascolari acuti. Primo fra questi è senza dubbio il colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo in contrapposizione al colesterolo HDL, o colesterolo buono. Un eccesso di colesterolo LDL danneggia infatti le arterie e aumenta il rischio di infarto, in quanto favorisce la formazione delle placche aterosclerotiche. Tra gli altri valori e fattori di rischio da tenere sotto controllo per mantenere il cuore in salute ricordiamo ci sono:
- I trigliceridi, lipidi presenti nella circolazione sanguigna, la cui quantità deve essere inferiore ai 150 mg/dL;
- L’ipertensione arteriosa, o pressione arteriosa alta. La pressione arteriosa, in condizioni normali, dovrebbe essere al di sotto dei 135 mmHg per la massima e 85 mmHg per la minima;
- Il diabete mellito, una patologia legata a valori di glucosio del sangue (la glicemia) stabilmente superiori a 126 mg/dL;
- Il peso e l’obesità: è importante controllare il proprio Indice di Massa Corporea (IMC) e la circonferenza della vita.