L’intervista al presidente di Confcommercio Sicilia sul quotidiano Milano Finanza di martedì 30 luglio 2024 (scarica l’articolo QUI)
Gianluca Manenti: il neonato Dipartimento Sicilia di Confcommercio Salute, Sanità e Cura cosa rappresenta per la vostra regione?
“Crediamo sia l’ennesimo passo avanti verso la diffusione di un’idea di Sanità virtuosa. Una Sanità che deve essere sempre più attenta al soddisfacimento del bisogno di salute presente in Sicilia. Crediamo che la qualità dei servizi assistenziali e l’elevata professionalità degli operatori debbano andare di pari passo con la tutela dei lavoratori e, perché no, con la nascita di nuovi modelli assistenziali che per forza dovranno essere in linea con le mutate esigenze della popolazione e con i diversi stili di vita del tempo in essere”.
Quali saranno le priorità del Dipartimento e del ‘sistema’ Confcommercio Sicilia?
“Senz’altro occorrerà sviluppare e intensificare i servizi da offrire agli associati, ma intendiamo anche rappresentare un momento di novità proiettato verso nuovi modelli di cooperazione con le istituzioni che operano nel campo della tutela della salute. In questo senso il Dipartimento, grazie anche al lavoro del presidente Luigi Marano, vuole proporsi come partner strategico della Regione Sicilia su più fronti”.
Qual’è la vostra opinione riguardo al disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza?
“Sul tema la posizione di Confcommercio è ben chiara. La mappatura dei regimi concessori deve essere il presupposto per la definizione di meccanismi equilibrati e sostenibili per il rinnovo delle concessioni dei beni pubblici. La diversità delle tipologie delle concessioni, la salvaguardia degli investimenti effettuati e la durata delle concessioni dovranno infatti trovare attenta considerazione nei meccanismi di selezione che verranno individuati a valle della prevista mappatura delle concessioni esistenti. In materia di semplificazione dei regimi abilitativi delle attività private, occorre tenere conto del già elevato grado di concorrenza che si registra nel commercio al dettaglio, assicurando la salvaguardia dell’interesse pubblico tutelato nei procedimenti vigenti. E nel contesto di questo interesse pubblico non si può non fare rientrare il diritto alla salute”.