Forum Risk Arezzo: presentato un modello operativo per la governance delle DUP

Riduzione dell’82% del rischio clinico e oltre 1.400 ore/anno di lavoro infermieristico recuperate: dai dati alla proposta del modello validato dal RINA e patrocinato da SIFO e Confcommercio Salute

Si è svolta questa mattina, presso lo stand della Regione Toscana del Forum Risk Management di Arezzo, la sessione “La gestione delle Dosi Unitarie Personalizzate (DUP): organizzazione, sicurezza e prospettive”, promossa dal Centro Gestione Rischio Clinico della Regione Toscana con la partecipazione di Confcommercio Salute, Sanità e Cura.

L’iniziativa ha consentito un confronto strutturato tra istituzioni, clinici, farmacie dei servizi, RSA e operatori della filiera socio-sanitaria, mettendo in evidenza l’urgenza di standard condivisi, strumenti di governance chiari e un approccio unitario alla gestione delle terapie nel territorio.

Dati e risultati: -82% di rischio clinico e +1.400 ore/anno recuperate

Un contributo centrale è arrivato dal progetto di ricerca condotto da Studio EmmEffe – Milano, che ha documentato come l’esternalizzazione del processo di allestimento delle DUP alla Farmacia dei Servizi possa determinare:

  • -82% di riduzione del rischio clinico legato alla gestione delle terapie nelle RSA campione;
  • +1.400 ore/anno di attività infermieristica recuperate per una RSA di circa 30 ospiti.

Tempo che può essere reimpiegato in attività ad alto valore assistenziale: prevenzione delle infezioni, supporto relazionale, formazione del personale e continuità con i familiari.

In questo contesto, Massimo Farina (Studio EmmEffe – Milano) ha presentato un modello operativo per la governance del processo di gestione delle DUP, validato da RINA, per la certificazione del processo nell’ambito delle RSA e/o delle Farmacie dei Servizi.

Una proposta che unisce rigore scientifico e valore organizzativo

Il valore del modello proposto è stato riconosciuto attraverso il patrocinio della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO) quale riconoscimento di iniziative esterne ritenute scientificamente e/o culturalmente valide e coerenti con la missione, i principi e i valori etici della Società, e di Confcommercio Salute, Sanità e Cura.

Il tema della gestione delle Dosi Unitarie Personalizzate non riguarda soltanto la sicurezza della terapia, ma la qualità complessiva del servizio e la sostenibilità dei processi – ha evidenziato Luca Pallavicini, presidente nazionale di Confcommercio Salute, Sanità e Cura -. Il modello presentato oggi rappresenta un passo avanti concreto, perché unisce rigore tecnico, chiarezza organizzativa e un approccio misurabile al miglioramento continuo”.

Durante i lavori è stato sottolineato come l’impatto delle DUP non sia solo clinico: riguarda anche la capacità delle strutture territoriali di governare processi complessi, formalizzare responsabilità, migliorare l’integrazione tra farmacisti, infermieri e operatori e garantire risposte più solide ai bisogni delle persone fragili.

La prospettiva della Regione Toscana

Il confronto ha permesso di approfondire anche il percorso già avviato in Toscana. “La Toscana è stata tra le prime Regioni ad affrontare in modo organico il tema delle Dosi Unitarie Personalizzate e l’incontro di oggi rappresenta la naturale prosecuzione del percorso avviato nei mesi scorsi – ha ricordato Francesco Venneri, Clinical Risk Manager di Regione Toscana e moderatore della sessione -. Portare nelle RSA gli stessi principi di qualità e sicurezza consolidati in ambito ospedaliero significa rafforzare l’intero sistema territoriale. Servono modelli chiari, replicabili e basati su standard verificabili: il dibattito di oggi va esattamente in questa direzione”.

Il valore della certificazione

Nel suo intervento, Massimo Farina ha evidenziato come il Disciplinare Tecnico formalizzato e il relativo approccio metodologico consentano la certificazione del processo da parte di un Ente Terzo, sottolineando che tale certificazione non rappresenta un traguardo in sé: “Il modello operativo nasce con l’obiettivo di offrire a RSA e Farmacie dei Servizi uno strumento applicabile, capace di rendere misurabili le prestazioni, la tracciabilità e la sicurezza del processo – ha spiegato – La certificazione non è un punto di arrivo, ma un possibile strumento per generare valore nel tempo e costruire una rete territoriale sempre più solida, integrata e sicura”.

Da evidenziare anche il valore della modularità del modello, che permette a organizzazioni con diversi livelli di maturità tecnologica e gestionale di avviare percorsi progressivi, dalla formalizzazione documentale fino all’adozione completa del Disciplinare Tecnico Studio EmmEffe.

Tutti i relatori intervenuti

Alla sessione hanno preso parte:

  • Francesco Venneri – Risk Manager Regione Toscana (moderazione)
  • Elisabetta Alti – Direttore Dipartimento Medicina Generale, ASL Toscana Centro
  • Silvia Velo – Direttore Dipartimento Farmaco, Regione Toscana
  • Cristina Ceccarelli – Dipartimento Farmaco, ASL Toscana Centro
  • Massimo Farina – Studio EmmEffe, Milano
  • Luca Pallavicini – Presidente Nazionale Confcommercio Salute, Sanità e Cura
  • Paolo Veardo – Direttore Centrale Confcommercio Salute, Sanità e Cura
  • Paolo Piazza – Segretario Generale Casa Fenzi (Treviso)
  • Davide Buccioni – SOS Vigilanza, ASL Toscana Centro
  • Alessandro D’Arpino – Consigliere SIFAP (Società Scientifica dei Farmacisti Preparatori

Al seguente link è disponibile la pubblicazione “La certificazione del processo di allestimento delle Dosi Unitarie Personalizzate: proposta di un modello per la qualità e sicurezza delle cure nella rete territoriale” – Studio MF Edizioni, 2025: https://www.studioemmeffe.net/studio-mf-edizioni#IQuadernidiStudioMFEdizioni

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