Carenza infermieri, Pallavicini al Secolo: “Servono tutele per tutti i gestori”

Il recente bando di concorso pubblico indetto dall’Ospedale Policlinico San Martino di Genova per 294 infermieri, con una distribuzione delle posizioni tra diversi enti tra cui Asl3, San Martino, Galliera, Gaslini e Ospedale Evangelico, rischia di causare una nuova grave emorragia di personale dal settore socio sanitario accreditato: l’ennesimo duro colpo per i gestori, già da tempo alle prese con una crisi significativa legata alla mancanza di personale e col pericolo di forti ripercussioni su qualità e continuità delle cure offerte ai cittadini.

Un tema importante, su cui ha lanciato l’allarme il presidente di Confcommercio Salute, Luca Pallavicini, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Secolo XIX (QUI l’articolo completo).

Alle numerose sofferenze del settore – ha evidenziato Pallavicini – servirebbe una risposta pubblica lungimirante, strategica e concertata che implichi anche politiche formative adeguate. Le nostre strutture forniscono servizi essenziali alla comunità e hanno sempre fatto la loro parte. Da anni si è iniziato a reclutare personale sia sanitario sia para-sanitario da paesi europei ed extra-europei. E’ un processo che comporta uno sforzo economico notevole e un impegno significativo in termini di formazione professionale e culturale. Negli ultimi anni molte aziende del settore sanitario nazionale pubblico hanno avviato bandi di concorso per il reclutamento di operatori sanitari: questo, pur essendo un atto legittimo, spesso sfocia in una concorrenza sleale. Le strutture pubbliche, infatti, attingono dal personale già reclutato e formato con grandi sforzi economici e organizzativi dalle aziende private accreditate, mettendo in crisi queste ultime”.

Conclude Pallavicini: “Il problema della carenza di personale è comune e i correttivi vanno presi a tutela di tutti gli operatori, non solo di alcuni. In questo senso riteniamo fondamentale promuovere un’azione etica e trasparente tra gli erogatori dei servizi sanitari, sia privati accreditati sia pubblici, avviando programmi formativi specifici e coordinati tra pubblico e privato. Solo attraverso un impegno condiviso e una trasparenza operativa possiamo affrontare efficacemente la crisi del personale e assicurare che i cittadini continuino a ricevere cure e assistenza di alta qualità”.

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