Il 15 giugno ricorre la Giornata mondiale di sensibilizzazione sugli abusi sugli anziani: una giornata di osservanza internazionale annuale delle Nazioni Unite, nata in seguito alla risoluzione ONU 66/127. Con la crescita della popolazione globale e con l’aumento della longevità, l’abuso sugli anziani è un problema crescente e serio che colpisce la salute e i diritti umani manifestandosi in molte forme, tra cui abuso fisico, emotivo, sessuale e finanziario, nonché abbandono.

“Giornata contro gli abusi sugli anziani: una riflessione su etica, diritti e qualità dell’assistenza” è il titolo della lettera del presidente di Confcommercio Salute, Sanità e Cura, Luca Pallavicini, indirizzata a Luciano Fassari, direttore di Quotidiano Sanità (uno dei più importanti media online di settore a livello nazionale) sul tema.

QUI IL TESTO PUBBLICATO SU QUOTIDIANO SANITA’

La lettera

Gentile Direttore,

il 15 giugno ricorre la Giornata mondiale di sensibilizzazione contro gli abusi sugli anziani. E’ una data che ci invita a riflettere sui valori etici e sui diritti che la nostra società deve garantire ai fragili, analizzando al pari le priorità del settore della non autosufficienza e dell’assistenza agli anziani in Italia.

In qualità di presidente di Confcommercio Salute, Sanità e Cura, desidero rilanciare un monito di attenzione verso questi temi, richiamando innanzitutto ai principi fondamentali della Carta Europea dei Diritti e delle Responsabilità delle Persone Anziane bisognose di Cure ed Assistenza a Lungo Termine. Un documento che ci richiama, come cittadini e come rappresentanti degli Enti Gestori, ai nostri doveri etici e morali e che deve guidare le nostre scelte e azioni quotidiane, promuovendo iniziative e politiche che mettano al centro la dignità e i diritti degli anziani.

La dignità umana, come riporta la Carta, è inviolabile e l’età e la condizione di dipendenza non devono mai essere motivo di restrizione dei diritti umani inalienabili e delle libertà civili riconosciute a livello internazionale. Occorre poi ricordare che, tra i fragili, le donne anziane rappresentano una parte significativa e più di un terzo di loro soffre di Alzheimer o demenza, condizioni che le rendono particolarmente vulnerabili agli abusi: in questo senso è essenziale garantire la loro protezione e il loro benessere, adottando misure specifiche che tengano conto delle loro esigenze particolari.

Tra i princìpi cardine evidenziati dal documento, emerge anche l’importanza di considerare la salute e le cure a lungo termine per gli anziani come un investimento a beneficio di tutte le generazioni.

Ne deriva un’ulteriore riflessione, ossia che la non autosufficienza e l’assistenza agli anziani debbano rientrare sempre di più tra le priorità dell’agenda politica: l’invecchiamento della popolazione, unito ai mutamenti della società e, tra le altre, del mercato del lavoro (si pensi ai figli che, in futuro, vivranno a maggior distanza dai genitori rispetto al passato) aumenta la probabilità di un’ulteriore riduzione dei caregiver con un aumento della richiesta di servizi residenziali (e conseguentemente di posti) o di assistenza al domicilio.

In questo contesto, tra i punti essenziali, ci sono senz’altro il tema delle rette (a maggiori risorse pubbliche corrisponderebbero richieste di compartecipazione alle famiglie inferiori) e, riguardo alla qualità dei servizi erogati, quello del giusto riconoscimento (economico e sociale) e della formazione del personale sociosanitario dedicato agli anziani e ai fragili.

Luca Pallavicini (Presidente Confcommercio Salute, Sanità e Cura)

Per l’undicesima volta in Confcommercio, mercoledì 29 maggio è andata in scena “Legalità, ci piace!”, la Giornata nazionale ideata dalla Confederazione per promuovere e rafforzare la cultura della legalità. Insieme al Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sono intervenuti il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Sottosegretario di Stato all’Interno Nicola Molteni, la Vice Presidente di Confcommercio con incarico per la Legalità e la Sicurezza, Patrizia Di Dio, il Comandante Unità Speciali della Guardia di Finanza, Rosario Massino.

Nel corso dell’evento è stata presentata un’indagine Confcommercio-Format Research: nel 2023 l’illegalità è costata alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 38,6 miliardi di euro e ha messo a rischio 268mila posti di lavoro regolari. In particolare, l’abusivismo commerciale costa 10,4 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 7,5 miliardi, la contraffazione per 4,8 miliardi, il taccheggio per 5,2 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 6,9 miliardi e i costi per la cyber criminalità a 3,8 miliardi (stime Ufficio Studi Confcommercio).

Per approfondire

QUI il report completo della giornata e l’Indagine Confcommercio

Sono oltre 50.000 al mese gli articoli, le news e i messaggi social che parlano di dipendenze (droga, alcol, gioco d’azzardo patologico). Nel 37 % dei casi sono carichi di negatività, di rabbia, di malessere e esaminandone più a fondo i contenuti l’ansia per il coinvolgimento giovanile è prevalente e crescente. Dati che misurano la crescente sensibilità ai problemi sociali che si vive anche a Genova, che pure ha una storia da raccontare sulla loro gestione che risale addirittura al 1600 (una sorta di “metodo Genova”) in cui determinazione capacità e coraggio e una visione pratica orientata al problema ne erano il leitmotiv.

Lo stesso spirito che nel 1974 ha portato Bianca Costa a creare il CEIS Genova, oggi guidata dal figlio Enrico Costa. Nell’opera del Centro, sin dalle sue origini, tutti gli interventi rivolti sia a persone con problemi di dipendenza che a migranti accolti adulti e minori, sono stati ispirati alla filosofia del Progetto Uomo che nei suoi principi centrali mette in primo piano la persona valorizzando le sue risorse, la spiritualità e le potenzialità interiori.

Nella ricorrenza dei 50 anni dalla fondazione, il Centro Solidarietà di Genova ha colto l’occasione per condividere con la città una riflessione umanitaria, professionale e di prospettiva sul contesto attuale delle dipendenze e del grande dramma sociale dell’immigrazione e dell’accoglienza. “Costruire il mondo nuovo” è l’evento che in tre mesi, da marzo a maggio di quest’anno, si è articolato in tre parti: le attività di approfondimento tematico preliminari, la restituzione alla città nel Convegno pubblico del 6 maggio a Palazzo Ducale e le iniziative collaterali in memoria di Bianca Costa e di tutto il volontariato.

Nel Convegno conclusivo del 6 maggio a Palazzo Ducale si sono alternati importanti interventi quadro, con testimonianze di livello nazionale e internazionale in grado di fornire una visione completa e aggiornata delle tematiche oggetto della manifestazione: un importante slancio dell’impegno civile gestionale e normativo per affrontare il presente e il futuro della qualità sociale della vita in modo pragmatico e con concreti valori, com’era nello stile di Bianca Costa.

A tu per tu con Lorenzo Misani, Tertiary Market Director di Edison Next.

Misani, ci può spiegare il perché della partnership tra Confcommercio Salute, Sanità e Cura ed Edison Next?

“A unirci è la condivisione di valori e obiettivi, sia dal punto di vista etico, che economico e ambientale. Entrambi ci impegniamo ogni giorno per garantire i massimi livelli di comfort e sicurezza che una struttura può offrire alle persone che la vivono ed entrambi puntiamo a raggiungere i massimi standard qualitativi con prestazioni efficienti e sostenibili.

Con Confcommercio Salute, Sanità e Cura abbiamo avviato un percorso di partnership che porterà alla reciproca comprensione delle esigenze del settore in ottica di transizione energetica ed ecologica e allo studio di azioni congiunte per conoscere e soddisfare i bisogni delle realtà degli associati; bisogni spesso non ancora espressi, compresi e declinati dalle singole realtà.

Proprio per questo abbiamo deciso di partecipare al premio Best Italian Health Care Awards 2023 delle strutture socio sanitarie con l’obiettivo da un lato di valorizzare e premiare le eccellenze italiane in questo ambito, dall’altro di portare in generale agli associati la visione di Edison Next, le sue competenze tecniche e digitali per stimolare e rendere possibile, concreto ed efficace il loro percorso di eccellenza anche nell’ambito energetico.

Edison Next è infatti focalizzata da sempre  su questi aspetti: è la società del gruppo Edison che accompagna clienti e Pubbliche Amministrazioni nel loro percorso di decarbonizzazione. Fa parte di un gruppo che da 140 anni è pioniere dell’innovazione energetica: abbiamo portato in Italia le prime centrali idroelettriche a fine ‘800 e le prime reti di trasmissione dell’energia contribuendo allo sviluppo del Paese. Stiamo costruendo ora, in una fase storica in cui è cruciale contenere sia i costi dell’energia sia le emissioni, percorsi responsabili di riduzione dei consumi energetici nei diversi settori  e di riduzione delle emissioni di CO2, facendo leva come detto sul digitale e sulle tecnologie più all’avanguardia.

In quest’ottica, le strutture socio-sanitarie sono un partner ideale: i loro diversificati bisogni e usi di energia termica, frigorifera ed elettrica possono essere soddisfatti a 360 gradi dai nostri servizi di efficientamento. In una struttura socio-sanitaria si fa uso h24 di illuminazione, riscaldamento, raffrescamento e c’è il vapore, indispensabile soprattutto per le operazioni di sterilizzazione e sanificazione. Altrettanto importante è mantenere condizioni di qualità dell’aria sempre ottimali e garantire temperature e microclima adeguati in ogni ambiente.

Gli ultimi dati dicono che nel settore sanitario la spesa energetica nel 2022, rispetto all’anno precedente, è aumentata di quasi l’80%. A crescere è stata soprattutto l’elettricità, con salti importanti di prezzo legati alle drammatiche tensioni internazionali che abbiamo vissuto da inizio 2022, ma ci sono stati anche incrementi del costo per il riscaldamento arrivati in alcuni periodi a più 75%.

Attraverso percorsi di transizione energetica è possibile ridurre e stabilizzare questi costi, aumentando l’efficienza e la sostenibilità delle strutture e migliorando il comfort e la sicurezza per gli ospiti.

Basti pensare che un intervento semplice come la sostituzione delle lampadine tradizionali con quelle a LED garantisce un risparmio energetico di oltre il 70% della quota di energia elettrica legata a questo fabbisogno. Consumare meno vuol dire sprecare meno”.

Diceva che le strutture socio-sanitarie sono il partner ideale di Edison Next, perché siete in grado di soddisfare i loro bisogni energetici a 360 gradi. Ci può fare esempi pratici?

“Le strutture socio-sanitarie sono realtà complesse, spesso costituite da più edifici, ciascuno con proprie finalità e caratteristiche e con esigenze energetiche specifiche articolate.

1) C’è l’ambito dell’efficientamento degli impianti: abbiamo già citato l’illuminazione e di come si più risparmiare fino al 70% sui costi dell’energia destinata ai corpi illuminanti, ma in tutte queste realtà abbiamo poi un impiego di elevate quantità di energia anche per riscaldamento, ventilazione e condizionamento degli ambienti per mantenere costanti le condizioni termo-igrometriche specifiche per ogni locale e destinazione d’uso; pensiamo ad esempio alle zone delle strutture di accoglienza dove è richiesto un continuo ricambio dell’aria, alle “zone ad alta densità di cura” come terapie intensive e sale operatorie, dotate di impianti di raffreddamento/riscaldamento particolarmente energivori, o, ancora, alle strutture dedicate alla diagnostica di immagine e ai laboratori di analisi, che dispongono di un considerevole numero di apparecchiature biomediche, anch’esse dal forte fabbisogno energetico.

2) C’è l’ambito poi degli edifici, dove siamo in grado di operare con soluzioni di riduzione delle perdite energetiche termiche e, soprattutto, del facility management. Un ruolo cruciale nel promuovere l’efficienza energetica è proprio in quest’ambito: operiamo impiegando le tecnologie più avanzate – come sistemi evoluti regolazione degli impianti, di gestione della loro manutenzione (CMMS), abbinando algoritmi di intelligenza artificiale alla manutenzione predittiva, ai sistemi di monitoraggio energetico, a sensori intelligenti e componenti smart e IoT .

Riassumendo questo punto: possiamo garantire la massima efficienza degli impianti, riducendone i consumi e mantenendo l’ambiente di degenza più confortevole e salutare.

E’ quindi chiaro che oltre agli interventi più tradizionali di efficientamento è per noi fondamentale l’aspetto della digitalizzazione: con sistemi di gestione integrata e piattaforme digitali si possono monitorare e analizzare in tempo reale i consumi energetici, gestire le risorse – sanitarie e non – in maniera più efficiente e migliorare la qualità dell’assistenza fornita ai pazienti nel suo complesso, rendendo meno gravosa e più sicura la loro permanenza presso le strutture.

3) Un capitolo poi specifico della realtà di assistenza socio-sanitaria è quello dell’autoproduzione, che consente di produrre localmente l’energia necessaria: questo è l’ambito storico dove il Gruppo Edison ha espresso la sua eccellenza grazie a soluzioni ottimizzate e sempre aggiornate all’ultima tecnologia disponibile in ambito di fotovoltaico, cogenerazione e trigenerazione e pompe di calore, anche geotermiche.

Vorrei sottolineare non solo questa nostra responsabilità a supporto dei Clienti nel ridurre i costi e diminuire l’impatto ambientale, ma anche il nostro impegno nello sviluppare modelli virtuosi di condivisione dell’energia, creando così le premesse perché queste strutture sanitarie possano essere integrate in Comunità Energetiche Rinnovabili, anche beneficiando degli incentivi previsti.

4) C’è poi anche il filone della mobilità: queste strutture dispongono di una flotta di cui noi possiamo seguire l’iter di elettrificazione, fornendo anche energia 100% green; per noi la mobilità non è solo elettrica, ma è in generale un concetto di mobilità sostenibile che utilizza anche soluzioni come l’idrogeno e il biometano.

L’idrogeno sembra ancora molto lontano: in realtà non lo è e come Gruppo siamo già operativi con progetti in diversi ambiti anche legati alla mobilità. Pensiamo alle auto elettrice: se ne parlava da tanto e a un certo punto nel giro di pochi mesi dalla televisione sono scomparse le pubblicità di veicoli diesel e benzina, di incentivi per questi veicoli e si è parlato e si parla solo di elettrico o al più ibrido, nei parcheggi delle aziende in sei mesi sono spuntate colonnine di ricarica o wall box. Con l’idrogeno sarà la stessa cosa; non è questione di “se accadrà”, ma di quando accadrà e non sarà poi così lontano nel tempo.

In estrema sintesi: i margini di intervento sono notevoli e le soluzioni descritte possono davvero rappresentare una svolta per la decarbonizzazione della sanità”.

Sono tutti interventi importanti e utili, ma quanto possono pesare sul bilancio di una struttura socio-sanitaria?

“Il modello di business da seguire è molto importante, possiamo distinguere due macro-modelli.

Quello chiavi in mano in cui l’operatore energetico progetta, approvvigiona e realizza l’intervento, garantendo performance e risultati, e il cliente, in questo caso la struttura socio-sanitaria, conserva la proprietà dell’impianto, quindi si fa carico dell’investimento e poi dell’onere della gestione efficace dell’impianto.

L’alternativa è il modello ESCO, che solleva del tutto il cliente dall’investimento e dalla gestione dell’impianto. E’ il modello che come Edison Next suggeriamo ai clienti, lasciando a noi progettare, approvvigionare, realizzare e condurre nel tempo l’impianto a proprie spese. Il cliente si limita a mettere a disposizione le aree in cui intervenire e condivide i benefici degli interventi senza impegno di suo capitale.

Edison Next dispone di competenze in tanti ambiti, ma non saremmo oggi una eccellenza nella conduzione di servizi socio-sanitari, per contro pensiamo che il nostro know-how in ambito impiantistico ed energetico possa essere espresso al meglio lasciando i Clienti delle case di cura concentrati sul loro business.

Insomma, la partnership tra strutture socio-sanitarie e operatore energetico è fattibile e conveniente. Siamo contenti che Confcommercio Salute abbia sposato questa nostra visione, competenza e solidità, permettendoci di accompagnare i suoi associati in questo virtuoso percorso di transizione energetica e decarbonizzazione”.

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