Il Dipartimento Sicilia di Confcommercio Salute (in foto il presidente Luigi Marano), in una lettera interassociativa siglata con le altre associazioni datoriali del territorio (Acop Sicilia, Aiop Sicilia sez. socio sanitaria, Aris Sicilia, Confindustria Sicilia Comparto regionale socio sanitario, Uneba, Anfass Sicilia, Confcooperative Sanità Sicilia, Csr, Airs, Aceres, Fenascoop, Legacoop Sociali Sicilia, Co.Rr.Si. e Asso Salute Sicilia) ha chiesto un incontro urgente alla Presidenza della Regione al fine di “individuare soluzioni definitive alla gravissima problematica legata al mancato adeguamento tariffario del 7% per le strutture riabilitative, accreditate e contrattualizzate, per soggetti fragili (Rsa – Cta- Centri ex art. 26 della L. 833/1978 – Centri per l’autismo) e di evitare la proclamazione dello stato di agitazione delle strutture stesse”.
“L’adeguamento – si legge nella lettera – dopo l’annullamento dell’articolo 49 della Legge Regionale n. 3/224 era stato confermato dal Parlamento regionale con l’articolo 28, comma 16 della Legge Regionale n. 28/2024, ma tale norma è stata nuovamente censurata dal Governo nazionale, che ha riproposto la questione di illegittimità costituzionale delle sue previsioni”.
“Tutto ciò – prosegue la nota – senza considerare che l’articolo 1, comma 322 della L. n. 207/2024 consente alle Regioni, ivi comprese quelle sottoposte a piani di rientro, di derogare ai limiti massimi delle tariffe, sulla base di specifici adempimenti che le stesse Regioni devono garantire”.
“Le rette regionali, determinate oltre vent”anni addietro e che non hanno ricevuto neanche l’aggiornamento al tasso d’inflazione – si legge – devono necessariamente essere adeguate al costante aumento del costo della vita ed al recente rinnovo di alcuni Contratti nazionali di lavoro di categoria che non hanno avuto la relativa copertura economica, determinando gravi difficoltà alle strutture sanitarie private accreditate e mettendo a rischio la loro stabilità economica, che in tempi brevi inevitabilmente si rifletterà sui pazienti disabili e sui lavoratori”.
“Nell’augurare un buon lavoro all’assessore Faraoni per il Suo prestigioso incarico – concludono le associazioni datoriali – auspichiamo un intervento decisivo del Governo regionale, ed in particolare del Presidente Schifani, il cui eccellente lavoro fatto in precedenza relativamente alla questione rischia concretamente di essere vanificato”.