Dal DM Tariffe nuovi tagli: l’11 novembre conferenza e mobilitazione UAP

L’U.A.P., l’Unione Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (a cui aderisce Confcommercio Salute, Sanità e Cura) ha annunciato la conferenza stampa che si terrà lunedì 11 novembre alle ore 16:00 a Montecitorio.

Tra i temi caldi della sanità italiana che verranno trattati, ci sarà lo scandaloso taglio che l’attuale Governo intende operare ai rimborsi agli ospedali e alle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, così come risultanti dallo schema di Decreto sul Nomenclatore Tariffario e sui nuovi Lea uscito giovedì 7 novembre (QUI il testo integrale).

Il nuovo decreto, secondo quanto si legge nel testo, sarà applicabile a partire dal 1° dicembre 2024 (rispetto al 1° gennaio 2025 previsto dall’ultima proroga). La Stato-Regioni dovrà dare il via libera definitivo.

Da un’attenta lettura delle tariffe emerge in maniera inequivocabile che tali tagli colpiranno irrimediabilmente una sanità pubblica che già verte in condizioni disastrose e che non è in grado di tutelare la salute degli italiani, peggiorando le lunghe liste di attesa e rendendo impossibile l’erogazione di qualsiasi servizio sanitario. Dopo mesi di dura lotta del comparto sanitario, ed in particolare delle 27.000 strutture sanitarie pubbliche e private, per garantire la salute degli italiani, questo provvedimento porterà al tracollo della sanità italiana.

Peraltro, dal comunicato emesso a firma del Presidente della FNOB, Dott. D’Anna, si legge che tale risultato è il frutto di un impegno personale proprio, unitamente al Dott. Lamberti e al Ministro Schillaci, che ha portato a compimento un lavoro dal quale tutto il resto della categoria è rimasta esclusa.

Ci si chiede il motivo per cui le maggiori associazioni di categoria siano rimaste escluse da tali incontri e ci stupisce che l’attuale Governo non tuteli la nazione, ma agevoli gli interessi economici delle multinazionali, approvando dei rimborsi che porteranno al tracollo gli ospedali pubblici in piano di rientro, oltre che di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, che non essendo più in grado di coprire le spese saranno agevolmente acquisite dalle grandi multinazionali estere.

È giusto che i cittadini sappiano che la mancanza dei fondi è solo una scusa, per nascondere il reale intento del Governo di fare acquisire le strutture sanitarie italiane alle multinazionali estere. Il Governo vuole uccidere la sanità pubblica e privata accreditata italiana!

Per tali ragioni alla citata conferenza stampa, alla quale saranno presenti gli esponenti di tutti gli schieramenti politici, le 27.000 strutture sanitarie nazionali valuteranno la necessità di disporre una chiusura totale del servizio al pubblico, poiché nell’impossibilità di continuare ad erogare prestazioni sanitarie a causa di rimborsi inferiori alle spese.

Inoltre, si attendono i chiarimenti del Ministero della Salute su quanto comunicato dal Dott. D’Anna, dal quale emergono incontri personali riservati a cui non è stato concesso di partecipare a nessun’altra associazione di categoria, in maniera del tutto discriminatoria.

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