Un Osservatorio sull’integrazione sociosanitaria per un’azione sistematica di raccolta e diffusione di esperienze, che possa essere di supporto alla costruzione di compiute politiche nazionali. È quello promosso da Federsanità insieme ad Anci ed Agenas, con l’obiettivo di raccogliere le esperienze realizzate finora nell’integrazione sistemica tra sanitario e sociale, per metterle a disposizione dei decisori istituzionali e delle organizzazioni pubbliche e private che operano a questo scopo.
Tema discusso nel Convegno “Missione Salute”, svoltosi nella cornice della XXXIX Assemblea Nazionale Anci a Bergamo.
“Col DM77 si apre una nuova stagione in Italia finalizzata a ridisegnare l’intera rete dell’assistenza sul territorio – ha detto Roberto Pella, Vicepresidente Vicario ANCI e delegato Salute, Sport e Politiche Giovanili, Deputato e Presidente Intergruppo parlamentare Qualità di Vita nelle Città, -. Una vera e propria rivoluzione che poggia su alcune parole chiave: Case della Comunità, Centrali Operative Territoriali, Ospedale di Comunità, infermiere di famiglia e di continuità assistenziale. Cambiano i ruoli: maggiori compiti ai distretti, una posizione centrale per gli infermieri e un’inedita integrazione con il territorio e con la sua governance istituzionale. L’esperienza delle buone pratiche nell’integrazione sociosanitaria rappresenta in questo scenario una risorsa importante da valorizzare anche in termini utili a orientare le politiche a livello nazionale”.
A orientare e indirizzare le azioni dell’OIS, un Board composto da direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere, uno per ogni regione, sindaci ed esperti tecnici al fine di generare un approccio istituzionale all’integrazione sociosanitaria basato sulle capacità e sulle competenze di sistema presenti nelle aziende sanitarie e nelle amministrazioni comunali, proponendosi come luogo di incontro delle culture della sanità e del sociale.
“Ridisegnare la rete dell’assistenze sociosanitaria significa partire proprio dalle molte buone prassi che esistono sul territorio – ha detto Michele Carruba, Presidente Comitato Esecutivo Milano Cities Changing Diabetes, Università degli Studi Milano -. Dobbiamo rendere le nostre città e i servizi di assistenza che in esse si esplicano, più a misura del paziente, in una logica di complessiva trasformazione dell’ambiente urbano e non solo, come più efficiente e più sano allo stesso tempo”.