Le strutture socio-sanitarie svolgono una funzione fondamentale nella nostra società, andando a soddisfare bisogni ed esigenze che toccano aspetti cruciali della vita delle persone, in particolare di quelle che si trovano nella necessità di essere assistite e curate. E’ essenziale che garantiscano, sia agli ospiti che ai professionisti che le vivono ogni giorno, livelli ottimali di comfort, sicurezza e prestazioni efficienti. L’avvio di un percorso di transizione energetica può contribuire in modo significativo a soddisfare queste esigenze, rendendo le strutture più sostenibili, efficienti e resilienti.
Come riuscirci? Per rispondere ai principali dubbi, Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, ha individuato le domande chiave, fornendo le relative risposte.
Edison Next è partner di Confcommercio Salute per i temi ambientali, la decarbonizzazione e la transizione ecologica ed è tra i player che compongono l’Advisory Board dei Best Italian Health Care Awards 2024.
E’ fondamentale in un’ottica sia di breve che di medio-lungo periodo. Nel breve periodo è possibile ridurre i costi energetici e le emissioni, rendendo le strutture più sostenibili e liberando budget e risorse da destinare ai servizi core. In un orizzonte più strategico l’adozione di nuovi sistemi e tecnologie di produzione e utilizzo di energia sostenibile permette, da una parte, di assicurare i migliori standard qualitativi di cure e assistenza agli ospiti e prestazioni più efficienti, dall’altra, di stabilizzare e ridurre ulteriormente i costi energetici svincolandosi almeno in parte dalla rete, aumentano la competitività e rendendo le strutture ancora più sostenibili.
La sanità è uno dei settori non industriali più impattanti a livello ambientale: risulta, infatti, responsabile a livello globale di oltre il 4% delle emissioni totali di gas serra*. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, a pesare di più è l’elettricità (il 52,3% della spesa complessiva) che nel 2022 ha subito un aumento del 96,2%, seguita dal riscaldamento (il 36,3% della spesa totale), che nello stesso periodo ha subito un aumento del 77,5%.
Per decarbonizzare non esiste una sola soluzione: la decarbonizzazione, infatti, è un percorso che si compone di un mix di soluzioni, che si sviluppa nel tempo. Si parte dalla definizione di una roadmap che permette di individuare i punti critici in cui intervenire, si prosegue con l’individuazione delle soluzioni adatte al caso specifico e con la realizzazione degli interventi, fino ad arrivare al monitoraggio degli esiti e alla successiva individuazione di ulteriori aree di miglioramento. I principali benefici includono la riduzione dei costi operativi attraverso l’efficientamento energetico (ad esempio, pompe di calore e illuminazione LED), l’aumento della resilienza energetica grazie all’uso di energie rinnovabili (ad esempio, fotovoltaico) e all’autoproduzione sostenibile (co/trigenerazione), la creazione di un ambiente più sano per pazienti e personale attraverso soluzioni digitali che consentono ad esempio il monitoraggio e l’ottimizzazione degli impianti HVAC. Si può inoltre pensare a soluzioni di mobilità sostenibile, come l’elettrificazione delle flotte con l’installazione della relativa infrastruttura di ricarica, e nel medio-lungo termine all’introduzione di soluzioni a biometano o idrogeno, vettori chiave della transizione energetica, La promozione di pratiche sostenibili, inoltre, può migliorare l’immagine pubblica delle strutture socio-sanitarie.
I benefici in termini di risparmio energetico variano in base alla struttura di riferimento, agli ambiti d’intervento e alle necessità del cliente.
Una progettualità di decarbonizzazione realizzata su un RSA che prevede un impianto fotovoltaico, la sostituzione di pompe di calore e sistemi di monitoraggio e ottimizzazione degli impianti HVAC può portare benefici tra il 20% e il 40% di risparmio della spesa energetica annua, assicurando significativi risparmi emissivi.
Le strutture socio-sanitarie possono finanziare il percorso di transizione energetica attraverso varie modalità: incentivi e sussidi nazionali ed europei, come il PNRR e Conto Termico 3.0, finanziamenti agevolati e contratti di performance energetica in formula ESCo in cui l’intero investimento è sostenuto dall’operatore energetico (Energy Service Company o ESCo) che si assume i rischi tecnico-finanziari del progetto, evitando esborsi iniziali da parte della struttura socio- sanitaria e condividendone i benefici.
Soluzioni che puntano sull’ottimizzazione dei consumi, sulla riduzione delle emissioni e sull’utilizzo fonti di energia rinnovabile possono rendere le strutture sanitarie meno vulnerabili alle interruzioni di corrente e alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia, garantendo, anche durante le emergenze, la continuità dei servizi, così vitale per strutture caratterizzate da una operatività h24.
Una delle principali esigenze delle strutture socio- sanitarie è migliorare la qualità dell’aria. Questo risultato può essere ottenuto attraverso sistemi digitali che rendono gli impianti HVAC più efficienti e sostenibili, migliorando le performance, riducendo i consumi e assicurando maggiore benessere, comfort e sicurezza a pazienti e personale.
Tra le principali sfide troviamo il costo iniziale delle tecnologie, che può essere sostenuto attraverso la formula ESCo, la necessità di formazione del personale, chiamato ad aggiornarsi per poter gestire soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate. Ulteriori sfide sono legate alla complessità delle infrastrutture socio- sanitarie e alla corposa e frammentata normativa di riferimento, oltre alla necessità di assicurare continuità dei servizi durante l’implementazione delle nuove tecnologie. Tutte queste sfide possono essere vinte affidandosi a un partner energetico solido e di lungo periodo, in grado di affiancare le strutture socio- sanitarie lungo tutto il loro percorso di transizione energetica, dalla progettazione alla messa a terra delle soluzioni più adeguate al caso specifico.