Riforma della sanità ligure: i punti chiave e le ricadute per il socio sanitario

Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci è intervenuto giovedì 6 novembre su Primocanale per illustrare il nuovo impianto della riforma sanitaria regionale, che entrerà progressivamente a regime nel corso dei prossimi mesi. Un aggiornamento rilevante anche per il settore socio-sanitario ligure.

Un’unica azienda sanitaria regionale

Al centro del progetto di riforma, la creazione di una unica azienda sanitaria regionale, guidata da una direzione unica. L’obiettivo dichiarato è rendere più efficiente l’organizzazione, ridurre duplicazioni e facilitare l’integrazione tra ospedale e territorio.

Per il comparto socio-sanitario, questo approccio apre la prospettiva di:

  • maggiore uniformità gestionale e organizzativa su scala regionale;
  • processi più lineari per l’integrazione dei servizi territoriali e residenziali con il sistema ospedaliero;
  • rafforzamento dei percorsi di continuità assistenziale, in particolare per anziani, pazienti cronici e persone fragili.

Liste d’attesa e tempi di accesso alle prestazioni

Un altro obiettivo sottolineato dal presidente Bucci riguarda il recupero e la gestione delle liste d’attesa, con particolare attenzione alle prestazioni “brevi”. L’ambizione presentata è garantire tempi certi e rapidi, riducendo in modo significativo le attese.

Un orizzonte che riguarda da vicino:

  • laboratori e centri diagnostici, impegnati a rispondere a un bisogno crescente di esami e accertamenti in tempi rapidi;
  • strutture riabilitative e residenziali, coinvolte nei percorsi post-acuti e nella gestione della transizione dall’ospedale ai servizi territoriali.

Collaborazione pubblico-privato

La riforma conferma la volontà di valorizzare la collaborazione pubblico-privato, in un quadro regolatorio coordinato a livello regionale. Una prospettiva che interessa in modo diretto il nostro settore, tradizionalmente integrato nelle reti assistenziali liguri.

Elementi rilevanti per gli operatori:

  • consolidamento dei modelli di accreditamento e convenzione;
  • definizione di criteri omogenei per l’accesso ai servizi e la remunerazione delle prestazioni;
  • potenziamento dei percorsi condivisi tra strutture pubbliche e private per presa in carico, continuità assistenziale e programmazione territoriale.

Attenzione alla popolazione anziana e fragile

Nel corso dell’intervento, è stata richiamata l’esigenza di un sistema sanitario più vicino ai bisogni della popolazione, con attenzione specifica alle esigenze degli anziani e delle persone fragili.

Un tema centrale per il comparto socio-sanitario, che quotidianamente opera su:

  • presa in carico residenziale e semiresidenziale;
  • riabilitazione e lungodegenza;
  • assistenza a persone con disabilità e bisogni complessi;
  • supporto psichiatrico e socio-assistenziale.

La direzione indicata dalla Regione richiama quindi il valore strategico delle strutture sul territorio, chiamate a contribuire a una risposta integrata, continuativa e sostenibile.

Conclusioni

La riforma sanitaria ligure delinea un modello più centralizzato nella governance e orientato a sostenere l’integrazione tra ospedale e territorio, ridurre le liste d’attesa e rafforzare il ruolo del privato accreditato. Per le imprese socio-sanitarie, si tratta di una fase strategica, che richiederà dialogo costruttivo e partecipazione attiva, con l’obiettivo di valorizzare competenze, capacità organizzativa e prossimità ai bisogni delle persone fragili.

Confcommercio Salute seguirà con attenzione l’evoluzione del percorso normativo e organizzativo, garantendo rappresentanza e supporto agli operatori coinvolti nella costruzione del nuovo modello ligure di cura e assistenza.

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