“Servizi Adi e Rsa, occorre accelerare”: l’indagine 2024 di Italia Longeva

Cresce, anche se poco, l’assistenza domiciliare (Adi) degli anziani fragili, ma è fondamentale potenziare le cure sul territorio per non subire la pressione demografica. Nei prossimi 20 anni, si stima, saranno all’incirca 6 milioni gli over 65 soli e a rischio di isolamento. Oggi il 64% delle persone con demenza, tra le prime cause di perdita di autonomia negli anziani, non viene preso in carico in una struttura sociosanitaria, con un onere fortissimo per milioni di famiglie. Va poi considerato che, laddove c’è meno assistenza domiciliare, aumentano gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri inappropriati e, dunque, la spesa a carico del servizio sanitario.

E’ quanto emerso dall’Indagine 2024 di Italia Longeva che, a partire dai dati del Sistema informativo del ministero della Salute, ha fotografato l’andamento della Long-term care nel nostro Paese, cioè dell’assistenza territoriale offerta ai cittadini fragili in risposta ai diversi livelli di intensità dei loro bisogni.

Il report è stato presentato martedì 16 luglio al ministero della Salute, nel corso della nona edizione degli ‘Stati generali dell’assistenza a lungo termine – Long-Term Care Nine’, l’appuntamento annuale di Italia Longeva che riunisce gli attori che, ai vari livelli, si occupano di programmare e gestire l’assistenza agli anziani.

L’indagine mostra che un’accelerazione dell’offerta dei servizi di Adi e Rsa è quanto mai prioritaria per evitare che la mancata gestione dell’invecchiamento diventi la vera malattia del Paese, sempre più chiamato a fare i conti con le conseguenze della pressione demografica: aumento del carico di cronicità, disabilità e non autosufficienza che amplificano i bisogni di salute, oltretutto in un contesto di assottigliamento delle reti familiari.

Per approfondire

QUI l’Indagine 2024 di Italia Longeva

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