Spese anziani non autosufficienti affetti da Alzheimer: la lettera di Conf Salute a Schillaci, Fedriga e Mantoan

Con una lettera, a firma del presidente Luca Pallavicini e del vice presidente Giuseppe Motta, Confcommercio Salute, Sanità e Cura ha portato all’attenzione del Ministro della Salute Orazio Schillaci, del Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga e del Direttore generale dell’Agenas Domenico Mantoan diverse problematiche riguardanti la copertura delle spese per l’assistenza agli anziani non autosufficienti affetti da Alzheimer, questione che sta generando difficoltà sia alle famiglie degli utenti che alle strutture assistenziali, chiedendo agli stessi un incontro urgente sul tema.

QUI il documento integrale

Nell’ultimo periodo, il tema della compartecipazione dei cittadini ai costi dei servizi residenziali ha suscitato notevoli preoccupazioni. – si legge nella lettera – Ciò è dovuto all’emergere di numerose pronunce giurisprudenziali, spesso contrastanti, che hanno reso il quadro normativo incerto, con potenziali ricadute negative per la gestione finanziaria delle strutture e il benessere delle famiglie coinvolte”.

È utile sottolineare – evidenziano Pallavicini e Motta – che a nostro giudizio la normativa attuale offre già al giudice un’interpretazione chiara e garantisce un’adeguata tutela ai cittadini. L’articolo 30 del DPCM 12 gennaio 2017, che definisce i Lea, distingue infatti due principali classi di trattamento nell’ambito dell’assistenza residenziale: i trattamenti estensivi di cura e recupero funzionale a persone non autosufficienti a totale carico del SSN; i trattamenti di lungoassistenza, recupero e mantenimento funzionale a carico del SSN per una quota pari al 50% della tariffa giornaliera.

Per contro, l’interpretazione giurisprudenziale in alcuni casi sembra aver creato una sorta di “tertium genus”, costituito dalla commistione pressoché inscindibile tra le due tipologie di trattamenti, con conseguenti difficoltà per le Istituzioni, le strutture e le famiglie nel comprendere chiaramente i diritti e i doveri di ciascuno.

Questo quadro normativo incerto sta iniziando a generare conflitti, mettendo in difficoltà sia le famiglie degli assistiti, costrette a confrontarsi con oneri economici eventualmente imprevisti, sia, per converso, le strutture gestionali, che non vedono riconosciuti gli importi dovuti dalle Aziende Sanitarie Locali e dalle famiglie, con la conseguenza di trovarsi costrette a intraprendere non simpatiche azioni legali”.

E ancora: “Attualmente, tra il 60% e l’80% degli utenti dei servizi residenziali e semiresidenziali sono affetti da demenza, e solo per la malattia di Alzheimer i costi socio-sanitari stimati superano i 6 miliardi di euro. Alla luce delle proiezioni demografiche, che prevedono un aumento della popolazione anziana dal 22,8% attuale al 34% entro il 2045, appare evidente che una gestione non adeguata di questa problematica rischia di compromettere l’equilibrio del sistema universalistico previsto dalla Costituzione.

Alla luce di quanto sopra sommariamente espresso, risulta evidente che la questione della compartecipazione agli oneri debba essere affrontata e in tempi molto stretti, nel pieno rispetto delle competenze di ciascuna Istituzione, con l’obiettivo di chiarire definitivamente la titolarità dei costi e quindi offrire agli enti gestori certezze e garanzie per una programmazione economica sostenibile a lungo termine”.

Potrebbe interessarti anche

News

Cover stories

Iscriviti alla Newsletter