Covid, cosa può diventare il virus in futuro? Uno studio a riguardo e l’importanza del vaccino

A più di un anno dall’arrivo del Covid in Italia, la pandemia non ha ancora allentato la presa sul Paese, rendendo necessarie nuove restrizioni per il 2021, diverse da regione a regione. Il 2021 però ha segnato anche l’avvento del primo vaccino anti-Covid in Italia. All’indomani delle prime vaccinazioni, è dunque lecito guardare oltre la pandemia e domandarsi: cosa ne sarà del Coronavirus una volta che il vaccino sarà equamente diffuso e somministrato in Italia e nel mondo? Come si concluderà l’epidemia? A rispondere è uno studio pubblicato sulla rivista Science ad opera dei ricercatori della Emory University e della Penn State University negli Stati Uniti. Secondo lo studio, in futuro il Covid potrebbe cambiare decisamente volto: da virus potenzialmente letale a un blando raffreddore che colpisce i bambini.

Lo studio si basa su dati epidemiologici e immunologici relativi al virus della Sars, quello della Mers e altri quattro coronavirus umani diventati ormai endemici, cioè virus diffusi nella popolazione che continuano a circolare a bassi livelli causando soltanto sintomi modesti. Lo studio inoltre pone inevitabilmente lo sguardo sull’importanza del vaccino nel superamento della pandemia. Come si legge dallo studio statunitense, l’immunità può fornire protezione in vari modi: nella sua forma più robusta, l’immunità sterilizzante può impedire a un agente patogeno di replicarsi, rendendo così l’ospite refrattario alla reinfezione. Se l’immunità non impedisce la reinfezione, può comunque attenuare la patologia dovuta alla reinfezione e/o ridurre la trasmissibilità o l’infettività. Se il Covid-19 seguisse le orme di altri coronavirus responsabili del comune raffreddore, l’infezione potrebbe attenuarsi: secondo le previsioni, potrebbe colpire la prima volta entro i 3-5 anni di età con sintomi modesti, per ripresentarsi in età adulta in modo ancora più lieve.

Stando allo studio, il passaggio dalle dinamiche epidemiche a quelle endemiche è associato a uno spostamento nella distribuzione per età delle infezioni primarie a gruppi di età inferiore. Questa transizione può richiedere da pochi anni a pochi decenni, a seconda della velocità di diffusione dell’agente patogeno. Il tasso di diffusione è determinato da una combinazione di proprietà virali. Il modello, usato per prevedere la traiettoria della pandemia di Covid-19 nei prossimi dieci anni, mostra che una volta raggiunto lo stato endemico, il tasso di letalità di SarsCoV2 potrebbe scendere al di sotto di quello dell’influenza stagionale.

Il distanziamento sociale e un vaccino efficace sono fondamentali, secondo gli studiosi americani, per il controllo durante un’epidemia sconosciuta, ma una volta entrati nella fase endemica, la necessità di una vaccinazione di massa potrebbe attenuarsi. Ci stiamo muovendo in un territorio inesplorato – come ammette il biologo Ottar Bjornstad della Penn State University – ma il messaggio chiave derivante dallo studio è che il tasso di letalità e il bisogno di una vaccinazione di massa potrebbero declinare a breve termine, quindi bisogna fare il massimo sforzo possibile per spianare la strada che porterà questo virus pandemico a diventare endemico.

 

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