Scopriamo Near2U: assistere gli anziani con deficit cognitivi attraverso la tecnologia

Rispondere alle esigenze di indipendenza degli anziani, permettendo loro di muoversi con maggiore serenità nel proprio quartiere, sapendo di poter contare sempre sull’aiuto di una persona amica. Questi gli obiettivi di Near2U, progetto genovese vincitore dell’importante competizione a livello europeo lanciata dalla piattaforma SilverStar, nell’ambito del progetto I-Care-Smart del Programma Interreg Central Europe. Il progetto, ancora in fase sperimentale, è sviluppato a quattro mani: sfrutta infatti la tecnologia di localizzazione di Teseo, una pmi fondata nel 2015 come spin-off dell’Università di Genova e l’assistente vocale digitale per la gestione della cronicità ideato da Humanavox, una startup a vocazione sociale nata nel 2017.

Cos’è nello specifico Near2U e quali sono le sue caratteristiche? Quali le sue potenzialità di sviluppo? Lo abbiamo domandato a Fosca Basso, CEO di Humanavox.

Dottoressa Basso, in cosa consiste il progetto Near2U? Come è nato?
“Nell’ambito del progetto I-Care-Smart, in primavera del 2021 ha indetto una call for ideas per raccogliere progetti interessanti rivolti a tutte le persone che soffrono di deficit cognitivi. Noi di Humanavox abbiamo partecipato proponendo Near2U, un progetto che vede la partecipazione di Humanavox con Teseo. In particolare, per il progetto Teseo ha messo a disposizione il suo prodotto: Kibi. Si tratta di un hardware, in questo caso uno smartwatch, con rilevatori in grado di localizzare la persona rilevandone le cadute ma soprattutto di valutare le abitudini e le attività che una persona compie nella sua quotidianità (quanto beve, quanto si muove…). Tutti questi dato vengono poi forniti, attraverso un software, a un caregiver (che può essere familiare o professionale). Lato Humanavox, per il progetto abbiamo proposto uno dei nostri software sviluppati, ovvero CareVox: si tratta di una piattaforma che aiuta la gestione delle patologie croniche nella quotidianità, tramite l’agevolazione di un assistente vocale. La piattaforma dunque aiuta a raccoglie parametri vitali e abitudini difficilmente rilevabili in modo automatico: ad esempio la dieta seguita, la qualità del sonno e dell’attività fisica. Insieme con Teseo abbiamo ampliato quello che era il nostro soggetto target: non ci limitiamo solo all’osservazione delle attività e del benessere della persona all’interno delle mura domestiche, poichè il progetto prevedeva anche di estendere il raggio d’azione anche all’interno a un quartiere della città di Genova”.

Quanto l’utilizzo della tecnologia può venire incontro alle necessità degli anziani più fragili?
“L’uso della tecnologia può favorire di molto la tutela e la presa in cura di queste persone, motivo per il quale nasce il progetto di I-Care-Smart, in cui la tecnologia è messa a servizio delle persone anziani, soprattutto in quelle regioni d’Italia dove la fascia di popolazione anziana è più numerosa. Il progetto Ner2U è stato oggetto di un percorso di co-creazione insieme ad altri partner quali Regione Liguria, Alisa, Filse, Università degli Studi di Genova, Consorzio Agorà, Creamcafè e SI4Life. Tali partner hanno dato la possibilità non solo di rivalutare la soluzione proposta ma anche di intervistare le persone in target per validare la soluzione proposta. Il progetto Near2U viene incontro soprattutto all’assistenza domiciliare, poichè è in grado di colmare quel gap che esiste nel momento in cui una persona assistita è costretta a dover rimanere da sola in casa per qualche tempo”.

Tramite l’ascolto degli anziani avete potuto raccogliere dati preziosi anche dal punto di vista della privacy, una tematica sensibile oggi quando si parla di tracciamento e tecnologia. Quali i dati più interessanti?
“Una delle necessità che abbiamo rilevato riguarda il fatto che le persone si sentano poco sicure e confidenti nel girare per il proprio quartiere e svolgere le classiche commissioni. Il 74% degli intervistati dichiara che uscirebbe più spesso se si sentisse più al sicuro. Il 70% è disponibile ad indossare un dispositivo che vigili su di loro e informi il caregiver in caso di emergenza. I longevi inoltre amano i giochi per mantenere la mente attiva, il 70% di loro li usa regolarmente! Purtroppo, pochissimi di loro dedicano lo stesso tempo a tenere un diario o nell’uso di ausili per ricordarsi le medicine (15%-23%). L’utilizzo di una soluzione come quella proposta da Near2U è poco invasivo e infatti abbiamo raccolto un ottimo feedback dal target intervistato. Per quanto riguarda la privacy, abbiamo raccolto un risultato inaspettato: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la privacy non sembra essere un grosso ostacolo: il 23% ha timori a riguardo, ma il 46%, spiegati i vantaggi della soluzione, sarebbe comunque felice di usarla per sentirsi a proprio agio quando è fuori da solo”.

Near2U è un progetto in fase sperimentale: quali step sono necessari ora affinchè il progetto possa trasformarsi in azione e d essere utilizzato?
“Attualmente abbiamo una validazione sulla carta del progetto. Sappiamo che l’utente finale sarebbe felice e favorevole a utilizzarlo, mentre altre opportunità vedono medici e geriatri interessati a testare sul campo la soluzione che abbiamo co-creato. La speranza per il 2022 è quella di riuscire a fare un vero e proprio pilot, in cui si andrà a selezionare un gruppo di soggetti che hanno dato il loro consenso all’utilizzo dello strumento e testare la soluzione. In un contesto in cui, con il Pnrr, si parla sempre più di assistenza sul territorio pensiamo ci siano davvero le possibilità di fare un pilot anche su altre tipologie di target: il progetto è estremamente adattabile a vari contesti”.

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