Piaghe da decubito, come prevenirle negli anziani e come trattarle: un focus utile

È una delle problematiche che affligge gli anziani più fragili in Italia, costretti a posizioni fisse (a letto o sulla sedia), oppure costretti alla continua pressione esercitata da alcuni dispositivi medici (sondino naso gastrico, respiratori, occhialini ossigeno): le lesioni (o piaghe) da pressione o da decubito rappresentano una condizione molto frequente, in aumento, ma potenzialmente prevenibile. Si pensi che nei reparti per acuti l’incidenza può variare dallo 0,4 al 38%, nelle Rsa dal 2,2 al 23,9%, mentre in assistenza domiciliare dallo 0 al 17% . Ma come prevenire e come curare le piaghe da decubito? E come informare correttamente i cittadini su tale problematica? A questo risponde da anni la AISLeC, associazione Infermieristica a carattere interdisciplinare, no profit senza fini di lucro, dedicata all’attività di studio e ricerca delle lesioni cutanee di diversa eziologia.

Presente dal 1993 sul territorio nazionale, sul suo sito web AISLeC ha reso disponibile alcune brochure da scaricare per sensibilizzare i cittadini, i caregivers e i familiari sulla necessità di prevenzione e l’importanza del mantenimento della Pelle Pulita Idratata e Protetta (PePIP). Vediamo i punti più importanti dell’ultima brochure rilasciata da AISLeC.

Cosa sono le piaghe da decubito e come si formano

La lesione da pressione, più conosciuta come ulcera o piaga da decubito, è una ferita della pelle più o meno profonda che può comparire nelle persone che sono ferme a letto o rimangono sedute per lungo tempo. Le cause principali delle piaghe da decubito possono essere:

  • Rimanere fermi nella stessa posizione, distesi o su una sedia, per molto tempo (più di 2 ore)
  • Lasciare la pelle a contatto prolungato con sudore, urine e feci
  • Stare seduti su sedie rigide o senza cuscino
  • Stare stesi su materassi rigidi e poco morbidi

Quando la persona rimane immobile per lungo tempo nella stessa posizione appoggiata su superfici rigide la pelle non riceve abbastanza ossigeno e può crearsi un arrossamento (chiamato anche I stadio).  Di seguito può formarsi una bolla simile a quella che si crea dopo una scottatura. Se la bolla si rompe può svilupparsi una ferita che può aggravarsi fino ad arrivare al muscolo e all’osso e diventare di grandi dimensioni.

I principali punti a rischio di sviluppare una lesione da pressione sono:

  • Osso sacro e la zona attorno ad esso
  • Talloni
  • Caviglie/malleoli
  • Nuca e spalle
  • Anche e ossa del bacino

Come prevenire le piaghe da decubito 

Per prevenire le lesioni da pressione è importante seguire 4 accorgimenti:

  • Alimentazione
  • Movimento
  • Igiene
  • Controllo della cute

Alimentazione

È importante che il familiare/assistito mangi tutti i tipi di nutrienti: proteine (uova, carne, pesce, legumi, formaggi), vitamine (frutta e verdure), carboidrati (pasta, pane e riso) e grassi (per esempio olio extravergine di oliva).

  • Se il familiare/assistito non ha appetito, proporre pasti piccoli e frequenti durante il giorno
  • Far bere almeno 6-8 bicchieri al giorno (acqua, tè, succhi di frutta), soprattutto se ha febbre, sudorazione, diarrea
  • Consultare il medico in caso di: vomito, stipsi o diarrea persistenti, perdita di peso, aumento di peso e in ogni caso se hai dei dubbi

Movimento

  • Stimolare il familiare/assistito a fare piccoli movimenti
  • Aiutare a cambiare spesso (almeno ogni 2 ore) la posizione ricordandosi di non trascinarlo per evitare che la pelle si rovini sulle lenzuola
  • Preferire la posizione semi-seduta (con la testata del letto alzata di 30°)
  • Mettere un cuscino sotto le gambe per tenere sollevati i talloni così non “pesano” sul materasso e non schiacciano la pelle
  • Utilizzare materassi e cuscini “antidecubito”: questi si gonfiano utilizzando un motorino/compressore collegati alla corrente elettrica

Igiene

  • Mantienere la pelle del familiare/assistito sempre pulita: per lavarlo usare acqua tiepida e sapone neutro (pH 5.5)
  • Usare un panno delicato per asciugare la pelle, cercare di non strofinarla e fare attenzione alle zone tra le pieghe
  • Preferire l’uso di creme idratanti e non usare talco perché secca la pelle e la irrita
  • Ci sono pannoloni/pannolini con diverse capacità di assorbenza affinché urine e feci siano trattenute in modo adeguato; sono di vari modelli, misure e formati per una migliore vestibilità e adattabilità alla persona (esempi: a mutanda, a striscia, a cintura, a slip, a triangolo)

Controllo della cute

Esistono prodotti “barriera” utili per proteggere la pelle dall’irritazione data dal contatto continuo di urine, feci e/o sudore. Sono isolanti e resistenti all’acqua e creano una pellicola trasparente che isola la pelle. Si possono usare, per esempio i prodotti a base di dimeticone (silicone), di polimeri acrilati che sono indicati sia per la pelle integra che per la pelle lesa oppure i cianoacrilati, che, oltre all’azione di barriera ad alta protezione sono indicati per la pelle lesa e riducono il bruciore e il dolore.

Ci sono poi prodotti ad azione antimicrobica e/o antinfiammatoria, da usare soprattutto nelle zone dove c’è maggior umidità, diminuiscono il rossore, il bruciore, e di conseguenza il dolore, assorbono l’umidità, aiutano la cicatrizzazione e quindi a “ricreare la pelle sana”. Sono prodotti che contengono argento e suoi derivati, sulfadiazina argentica anche associati all’acido ialuronico o al caolino e quelli con ossido di zinco.

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