Uno degli aspetti più rilevanti della pandemia da Covid è da individuare nel forte impatto sul nostro stile di vita. Impatto che, nella maggior parte dei casi, si è tradotto in un’inversione di tendenza in negativo sullo stile di vita stesso rispetto a prima dell’avvento del virus: si pensi ad esempio alla vita più sedentaria dettata dal lockdown. Ciò nonostante, non tutti i cambiamenti sugli stili di vita sono stati negativi. Ed è comunque necessario capire come certe abitudini errate possano essere riviste e migliorate proprio alla luce della pandemia. Un esempio su tutti riguarda senz’altro il cibo e l’alimentazione.
Quanto influisce una corretta alimentazione abbinata a uno stile di vita sano nella lotta al virus? Quanto è importante mantenere queste buone abitudini anche a emergenza terminata? Quali sono le scelte alimentari più corrette? Quali altre problematiche legate al cibo e all’alimentazione sono state sollevate dalla pandemia? Queste le domande da porsi oggi in un’ottica di continuo apprendimento anche nelle situazioni di maggiori difficoltà, per fare in modo che questa esperienza a livello globale sia anche artefice di cambiamenti positivi e virtuosi.
Il Ministero della Salute ha più volte sottolineato come il mantenimento di un sano stile di vita sia importante per evitare che, una volta usciti dall’emergenza, ci si ritrovi a fare i conti, individualmente e come popolazione, con un incremento di tutte quelle malattie favorite o aggravate da comportamenti scorretti, come diabete, malattie cardiovascolari, tumori e malattie respiratorie croniche. Assieme a una regolare attività fisica, è importante capire quali siano le corrette abitudini alimentari che possano aiutare il sistema immunitario e non solo. A questa domanda risponde direttamente l’Istituto Superiore della Sanità.
Se fino a qualche mese fa i normali ritmi di vita spesso limitavano il tempo necessario alla cura dell’alimentazione, ora invece abbiamo l’opportunità di riservare più tempo alla preparazione dei pasti, dedicare tempo alla prima colazione e, se in casa abitano più persone, farla tutti insieme per condividere questo importante pasto della giornata. Abbiamo poi la possibilità di aumentare il consumo di alimenti importanti nella nostra dieta, come vegetali e legumi che a volte, per motivi di tempo, non si preparano spesso. Avendo poi meno impegni e passando piùtempo nella nostra abitazione, possiamo consumare gran parte dei nutrienti nella prima parte della giornata, abitudine che può aiutare a ingrassare meno e a dormire meglio. Potendo pranzare a casa, è possibile fare scelte più in linea con le raccomandazioni nutrizionali nazionali e internazionali, evitando di mangiare di corsa, magari un panino. Vediamo nello specifico cosa consumare e cosa limitare, in questo periodo segnato dal Covid ma anche in futuro.
Cosa possiamo fare per mangiare meglio e rimanere in salute?
Aumentiamo la quota di alimenti vegetali nella nostra dieta. Più frutta e verdura e più legumi in ogni pasto della giornata. Ora abbiamo più tempo per preparali. Usiamoli come pietanza, come condimento (per esempio nei primi piatti), come snack (sgranocchiando carote, finocchi o mangiando pomodorini).
Tra i cereali privilegiamo quelli integrali, un valido alleato per la salute dell’intestino. Tendono poi a saziare di più, un aiuto efficace per mangiare meno.
Ricordiamoci che bere acqua è essenziale nel quadro del mantenimento dello stato di salute e che l’acqua, non avendo calorie, non fa ingrassare. Beviamo almeno 6-8 bicchieri di acqua al giorno anche se non percepiamo lo stimolo della sete. Cerchiamo di sostituire le bevande zuccherate con l’acqua o delle spremute o centrifughe di frutta fresca.
Se cuciniamo di più perché ci gratifica e rilassa, approfittiamone per utilizzare pochi grassi e diminuiamo il consumo di sale. Se abbiamo voglia di sperimentare ricette, proviamo a sostituire gli ingredienti energetici (come la panna o cioccolata) con ingredienti più leggeri (come la ricotta o la frutta). Inoltre, cerchiamo di coinvolgere le persone che ci sono accanto, per condividere un’attività mantenendo, nel caso fossero bambini, tutti gli accorgimenti di sicurezza necessari.
Per i bambini inseriamo fra i 3 pasti principali della giornata un paio di spuntini leggeri, come uno yogurt, un frutto, una fettina di pane e marmellata, un paio di biscotti o, a volte, anche una piccola fetta di torta. Per gli adulti lo spuntino non è obbligatorio, specialmente se i pasti sono stati sufficienti a saziarci. Altrimenti, per arrivare al pasto successivo con il giusto appetito si può mangiare uno yogurt o un frutto.
Cosa è importante limitare?
Attenzione a cibi grassi, ad alimenti e bevande ricchi di zucchero, a un eccesso di carboidrati (pizza, pane, pasta), tutti alimenti ricchi di calorie per i quali il controllo delle quantità può essere difficile soprattutto quando si sta molto in casa. Attenzione anche agli snack salati che tendono a farci mangiare di più. Inoltre ricordiamoci che sale, zucchero e alcol non sono necessari, possono essere dannosi per la nostra salute e gli ultimi due sono anche ricchi di calorie: riduciamoli fino a eliminarli dalla nostra alimentazione.
Attenzione agli eccessi per tutti i tipi di alimenti e ai comportamenti che possono portare a squilibrare la nostra alimentazione. E dunque, un occhio particolare alle porzioni. Una porzione di pasta ad esempio corrisponde a 80 g (a crudo), che sono circa 50 penne o fusilli; una porzione di mozzarella è di 100 g, una porzione di pane sono 50 g, cioè un panino piccolo.
>Attenzione a non rendere la postazione di lavoro di casa un tavolo pieno di snack dolci o salat. Questo periodo può consentire di riequilibrare i pasti della giornata, restituendo valore a due dei pasti principali della giornata: la colazione e il pranzo. Per una migliore efficienza del nostro metabolismo, facciamo una cena più leggera.
Quali le sfide del futuro in tema nutrizione?
Parlando ancora di alimentazione, possiamo affermare che la pandemia abbia sottolineato anche la necessità di politiche alimentari più solide. Considerando la lezione imparata a causa dell’emergenza coronavirus, la politica alimentare dell’Unione Europea mira a spianare la strada per creare un sistema alimentare solido e resistente che continui a funzionare in tutte le circostanze, in grado di garantire l’accesso a un approvvigionamento sufficiente di alimenti a prezzi accessibili per i cittadini.
Tra le azioni concrete, si prevede anche di affrontare il problema dello spreco alimentare, intensificare la lotta contro la frode alimentare e rafforzare le norme dell’UE in materia di benessere degli animali, nonché fornire informazioni chiare ai consumatori grazie alla definizione di uno standard europeo per l’etichettatura degli alimenti.