Anzianità attiva: il report del Washington Post con Conf Salute e “50ePiù”

Un reportage di livello mondiale realizzato da uno dei media più importanti in assoluto qual’è il Washington Post, curato dal giornalista Chico Harlan col contributo di numerosi corrispondenti in diverse città: Stefano Pitrelli a Novara, Elinda Labropoulou ad Atene, Julia Mio Inuma a Tokyo, Ismail Alfa a Maiduguri, in Nigeria, Siobhán O’Grady al Cairo e Cate Brown a Washington (QUI l’articolo completo).

E, per Confcommercio Salute, Sanità e Cura, che ha immediatamente “fatto rete” con l’importante struttura di 50&Più per raccontare una bellissima storia di vita, l’orgoglio di essere stata avvicinata dai redattori del prestigioso quotidiano statunitense come organizzazione di rilievo e interlocutore primario per “arricchire” il reportage in Italia.

Il report di The Washington Post

Cosa significa avere 86 anni oggi? Come ben raccontato da Spazio50, il portale d’approfondimento di 50&Più, se lo è chiesto Chico Harlan, giornalista di The Washington Post, che ha voluto indagare la vita di alcuni senior che hanno raggiunto questo traguardo. Ma perché proprio 86 anni? Perché non 80, 85 o magari 90? Perché questa è l’età di Papa Francesco che recentemente ha festeggiato il suo decimo anno di pontificato. Un esempio di anzianità attiva, un uomo che viaggia in paesi piegati dai conflitti, che tiene discorsi davanti a piazze piene e folle vastissime. Una figura che proprio recentemente ha affermato di non aver alcun motivo per abbandonare il proprio lavoro.

L’appello del quotidiano statunitense in Italia è stato raccolto da Confcommercio Salute, Sanità e Cura che, come 50&Più, fa parte della grande rete di Confcommercio. Così è iniziata la ricerca di ottantaseienni che avessero voglia di raccontare la propria storia. A rispondere è stato Stefano Spaini, Presidente di 50&Più Novara, che alla testata americana ha fatto vivere proprio il giorno del suo ottantaseiesimo compleanno.

Anzianità attiva e tutela dei fragili: il lavoro di Conf Salute

“Fare la nostra parte nel progetto relativo al reportage del Washington Post, al fianco di 50&Più, era doveroso”, commenta Luca Pallavicini, presidente di Confcommercio Salute. “Esser stati avvicinati da uno dei quotidiani più prestigiosi al mondo per approfondire un tema così importante è motivo d’orgoglio per tutti noi e testimonianza che il nostro lavoro sta lasciando il segno. La tutela degli anziani fragili e delle loro famiglie, per chi come la nostra organizzazione rappresenta le imprese operanti nella macro area del sociosanitario – sottolinea Pallavicini – deve essere affiancata necessariamente dalla volontà di promuovere un cambio di paradigma nell’approccio culturale e operativo verso il settore dei LEA, in cui strutture e operatori possano essere parte integrante di un processo di crescita efficace ed efficiente. Da un lato gli operatori virtuosi e dall’altro la persona assistita, che deve essere al centro: rispettandone dignità e unicità, tornando a concentrarsi sul tema cruciale dell’umanizzazione delle cure e intendendo i luoghi di cura e assistenza come luoghi, prima di tutto, di vita”.

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