Caro energia, Aziende sanitarie e non solo: le 10 azioni per il risparmio energetico

Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) ha stilato un vademecum per promuovere il risparmio energetico indirizzato a tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere. Dieci buone pratiche “a costo zero” da adottare per consentire una riduzione del consumo di energia nelle Asl e negli ospedali pubblici, attutendo in parte i rincari di luce e gas che gravano anche sul sistema ospedaliero: dalla nomina dell’energy manager all’implementazione degli impianti di cogenerazione, dal monitoraggio costante delle temperature dei locali ad uso sanitario alla promozione del coinvolgimento diretto dei dipendenti nell’adozione di comportamenti responsabili, come lo spegnimento delle apparecchiature al termine dell’utilizzo o l’attivazione di funzioni di risparmio energetico in fase di standby. Un vademecum utile, con spunti estendibili anche ad altri contesti e strutture all’interno dell’ampio mondo dei LEA.

Il Servizio sanitario nazionale – sottolinea Fiaso – destina alla spesa per l’energia 1,4 miliardi di euro, di cui 786 milioni per l’energia elettrica e 616 milioni per il riscaldamento, e si stima che nel 2022 si verificherà un incremento della bolletta energetica pari al 30%, equivalente a circa 500 milioni di euro. Un aumento che graverà sensibilmente sui bilanci delle Aziende sanitarie pubbliche, con effetti sul conto economico e sugli investimenti.

Si stima, tuttavia, che attraverso interventi e azioni a basso costo si possano ridurre consumi e ottenere risparmi anche nelle aziende sanitarie e ospedaliere. Fiaso, ad esempio, ha calcolato come i comportamenti dei dipendenti possano limitare fino all’8% i consumi energetici o, tra gli interventi più strutturali, il ricorso al fotovoltaico – che è tuttavia condizionato da una serie di fattori, fra cui lo spazio disponibile – possa permettere una riduzione dei consumi elettrici fra il 5 il 7%.

Il decalogo energetico per la sanità

Ecco le dieci buone azioni a basso costo o autofinanziate dal risparmio energetico per le aziende sanitarie:

1 – Nominare l’energy manager dell’Azienda;

2 – Implementare gli impianti di cogenerazione o la percentuale delle ore di funzionamento, favorendone l’uso nelle fasce tariffarie a più alto costo;

3 – Utilizzare luci esterne led alimentate a batterie ricaricabili con pannello fotovoltaico incluso;

4 – Riqualificare in termini di efficientamento le centrali termiche;

5 – Impiegare interruttori crepuscolari per la gestione delle luci esterne ovvero installare sistemi di controllo di illuminazione “intelligenti”;

6 – Impiegare interruttori “di presenza” nei locali interni con particolare attenzione ai servizi igienici;

7 – Regolare le temperature di mandata dell’acqua calda in inverno e dell’acqua refrigerante in estate in centrale termica;

8 – Monitorare costantemente le temperature dei locali ad uso sanitario, per evitare discomfort e regolare di conseguenza la produzione delle centrali termiche e frigorifere, facendo attenzione a consumi non necessari nelle stagioni intermedie;

9 – Eseguire una manutenzione regolare pulendo o cambiando i filtri degli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento frequentemente;

10 – Promuovere il coinvolgimento diretto dei dipendenti nell’attuare comportamenti responsabili (spegnere le apparecchiature al termine dell’utilizzo, attivare funzioni di risparmio energetico in fase di standby, regolare la temperatura degli impianti di riscaldamento, etc.).

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