Covid, vaccini e attenzione ai soggetti fragili: il punto col Professor Bassetti

Un nuovo momento di confronto e approfondimento a “Salute in Rete”, il format digitale di Confcommercio Salute, Sanità e Cura. In compagnia del Professor Matteo Bassetti, primario di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, tocchiamo molti temi relativi al Covid e alla stretta attualità.

Professor Bassetti, partiamo dai temi legati all’ipotesi del ritorno delle zone gialle in alcune regioni e al green pass: qual è la sua posizione in merito e il suo giudizio sulla gestione a livello nazionale?
“Credo che l’istituzione di nuove zone gialle in alcune regioni d’Italia sia una scelta molto poco sensata in questo momento: se utilizziamo i parametri relativi a marzo/aprile 2021, basati fondamentalmente sui contagi, in un momento in cui il 60% degli italiani e dei liguri ha ricevuto almeno una dose di vaccino, stiamo guardando al fenomeno in maniera errata. Per capire davvero cosa sta accadendo dobbiamo guardare unicamente i ricoveri ospedalieri e i ricoveri in terapia intensiva: è questo il campanello d’allarme che identifica le forme più gravi del Covid. Dunque non mi soffermerei molto sulla questione del ritorno alle zone gialle in Italia. Casomai, cerchiamo di approfittare di questa estate 2021 per vaccinare più persone possibili. Sulla questione green pass penso che oggi ci sia tanta, troppa speculazione. È richiesta molta responsabilità da parte della politica, che al momento mantiene un atteggiamento ondivago sui vaccini. Il green pass di fatto è uno strumento per fare in modo che ristoranti, bar, cinema e teatri non debbano più fermarsi come già hanno fatto. È uno strumento utile non a limitare, ma a concedere a tante realtà del territorio la possibilità di andare avanti: questo deve essere ben chiaro e compreso dalla politica. Dunque ben venga il green pass”.

Variante Delta e vaccini, specie in vista dell’autunno e di un’eventuale nuova ondata: come occorre programmare la gestione dei prossimi mesi?
“Oggi è importante imparare a convivere con il virus. E la convivenza è fatta di momenti in cui si hanno più casi e momenti in cui la curva dei contagi torna a scendere. Sono convinto che incentivando alla vaccinazione e vaccinando più persone possibili i prossimi mesi potranno essere più gestibili e sostenibili”.
Recentemente ha preso parte al Congresso della Società Europea di Malattie Infettive e Microbiologia, in cui si è approfondito il tema “Covid nei soggetti ad alto rischio”: che esperienza è stata?
“Da vent’anni partecipo come relatore e chairman a questo importante congresso. Anche quest’anno, a dimostrazione del lavoro importante svolto a Genova da parte del gruppo di ricerca del San Martino, eravamo uno dei gruppi di ricerca al mondo più rappresentato dal punto di vista scientifico. È stato senza dubbio un momento di approfondimento, di conoscenza e soddisfazione, in cui sono emerse importanti tematiche di stretta attualità legate al Covid”.
Come Confcommercio Salute, la nostra attenzione è sempre massima per tutelare i diritti delle figure fragili e degli anziani: per questi soggetti, che tipo di attenzione e gestione suggerisce?
“Non vorrei ripetermi, ma credo che sulle fasce più anziane e dunque più fragili della popolazione non ci sia alternativa alla doppia dose di vaccino, non solo per il Covid. Non dobbiamo dimenticarci che durante il prossimo autunno bisognerà vaccinarsi per l’influenza, soprattutto nell’ottica di arrivare a togliere finalmente la mascherina. Ecco allora che il virus dell’influenza può tornare a circolare e il rischio è quello di trovarsi con un sistema immunitario fortemente indebolito da due anni a questa parte. Il messaggio che mi sento di dare è questo: una nuova malattia infettiva è sempre dietro l’angolo, cerchiamo di fare ciò che sappiamo fare meglio, prevenendo contagi e infezioni”.
Da ultimo, le chiediamo un giudizio sul lavoro svolto nell’Hub vaccinale in Fiera a Genova, che coinvolge e ha coinvolto nei mesi scorsi direttamente anche la nostra associazione di categoria…
“Credo che questa unione tra pubblico e privato presso l’Hub vaccinale della Fiera di Genova sia un bell’esempio di come si possa andare d’accordo e collaborare nell’interesse della salute della cittadinanza. Quasi non ci si rende conto di dove finisca il pubblico e inizi il privato: questo è bellissimo. Personalmente, io e la mia famiglia siamo stati assegnati alla linea privata in Fiera e ci siamo trovati benissimo come tante altre persone. È stata una bella esperienza. Mi auguro che un domani questo sistema integrato fra pubblico e privato possa risultare di grande aiuto anche in altre situazioni”.

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