I vantaggi di un percorso di transizione energetica e digitale per le strutture socio-sanitarie: le soluzioni di Edison Next

Le strutture socio-sanitarie svolgono una funzione fondamentale nella nostra società, andando a soddisfare bisogni ed esigenze che toccano aspetti cruciali della vita delle persone, in particolare di quelle che si trovano nella necessità di essere assistite e curate. E’ essenziale che garantiscano, sia agli ospiti che ai professionisti che le vivono ogni giorno, livelli ottimali di comfort, sicurezza e prestazioni efficienti.

Per riuscirci, un elemento decisivo è la loro corretta gestione dal punto di vista energetico, che però nella pratica si rivela non semplice da realizzare. Si tratta infatti di strutture complesse, che devono garantire ogni giorno continuità di servizio h24 e offrono molteplici servizi con diversificate esigenze energetiche come il riscaldamento o il raffrescamento degli ambienti, le operazioni di sterilizzazione, disinfezione.

L’importanza che rivestono gli aspetti energetici è ben descritta dai numeri.

A livello ambientale, secondo Health Care’s Climate Footprint, a livello globale il settore Health Care contribuisce per il 4,4% alle emissioni totali di gas serra.

Per quanto riguarda i costi energetici, gli ultimi dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari  Regionali calcolano che a livello nazionale la spesa energetica nel 2022, rispetto all’anno precedente, è aumentata di circa il 79%. A pesare di più è l’elettricità (il 52,3% della spesa complessiva) che ha subito un aumento del 96,2%. Segue il riscaldamento (il 36,3% della spesa totale) che nello stesso periodo ha subito un aumento del 77,5%.

Questi numeri si riferiscono al settore della Sanità Pubblica, ma descrivono un trend che coinvolge anche la Sanità Privata, composta (secondo i dati più recenti dell’Istat 2022 relativi al 2020) da oltre 12.500 presidi residenziali, in cui si contano più di 15.000 “unità di servizio”, di cui la maggior parte è di tipo socio-sanitario, per un ammontare di circa 320.000 posti letto (il 77% dei posti letto complessivi).

Intraprendere e portare avanti un percorso di transizione energetica può aiutare queste strutture a diventare più sostenibili, a soddisfare le esigenze degli ospiti, a cui vanno assicurarti i migliori standard qualitativi di cure e assistenza con prestazioni efficienti, e consente anche di aumentarne la competitività garantendo virtuosi risparmi.

Quanto bisogna investire per compiere questo percorso di transizione energetica?

Le spese sono variabili e dipendono dal tipo di soluzione adottata, ma è vero che possono incidere sul bilancio. Il PNRR destina al settore Salute 15,6 miliardi di euro. Fondi importanti che però, divisi tra i diversi ambiti di azione (ad esempio la presa in carico del paziente, case di comunità, assistenza domiciliare, telemedicina, ospedali di comunità, aggiornamento del patrimonio tecnologico e digitale, formazione e ricerca) per gli addetti ai lavori risultano insufficienti

Affidarsi a soggetti privati come Edison Next, società del gruppo Edison nata con la missione di accompagnare Pubbliche Amministrazioni, aziende e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione energetica, che si pongono come partner solidi e con una visione di lungo periodo, può aiutare le strutture socio- sanitarie a mettere a terra gli interventi di efficienza e ottimizzazione energetica più opportuni, senza pesare sul bilancio. Questi soggetti, infatti, agendo in modalità ESCo, possono sollevare le strutture socio- sanitarie dal peso dell’investimento, garantendo risparmi energetici ed emissivi, e anche aumentando la qualità delle prestazioni offerte, gli standard di sicurezza e il comfort per gli ospiti.

Quali sono le soluzioni da adottare?

Bisogna essere consapevoli che la transizione energetica è un tema complesso, da affrontare con una visione di lungo periodo, collaborando con operatori esperti con cui costruire insieme una roadmap di decarbonizzazione. Solo così si possono individuare, prima, i punti critici in cui intervenire, poi, le soluzioni più adatte al caso specifico, fino ad arrivare alla realizzazione degli interventi e al successivo monitoraggio degli esiti, andando a scoprire ulteriori altre aree di miglioramento.

Si possono così sviluppare percorsi che integrano soluzioni di efficienza energetica sia per gli edifici che per gli impianti con interventi di ottimizzazione degli impianti di climatizzazione e soluzioni digitali per il monitoraggio, l’analisi e il telecontrollo anche dei sistemi di HVAC. Soluzioni particolarmente adatte alle aree con alte esigenze di ricambio dell’aria presenti nelle strutture di accoglienza e nelle “zone ad alta densità di cura” come terapie intensive e sale operatorie, dotate di impianti di raffreddamento/riscaldamento particolarmente energivori.

Intervenire sugli impianti vuol dire raggiungere una reale ottimizzazione dell’energia termica che rappresenta una parte consistente dei consumi energetici di una struttura sanitaria. Basti pensare che processi e attività come ventilazione, riscaldamento, aria condizionata, acqua calda, lavanderia, cucina, fisioterapia, attrezzature mediche, sterilizzazione e sanificazione, sono tutte assicurate dall’energia termica.

In più, agire sugli impianti permette di intervenire anche sul vapore, indispensabile per migliorare le condizioni di qualità e di comfort dell’aria, garantire temperature e microclima adeguati per ogni ambiente e ottimizzare i consumi in funzione delle esigenze delle diverse unità.

Efficientamento, ottimizzazione e soluzioni digitali possono essere seguiti anche nelle strutture di diagnostica di immagine e laboratori di analisi, che hanno un elevato numero di apparecchiature biomediche dalla forte richiesta di energia.

Ovunque, oltre alla temperatura, è necessario garantire anche un adeguato livello di illuminazione: lo si può assicurare con soluzioni a LED che di per sé portano un risparmio energetico di oltre il 70%.

Questi interventi possono essere integrati con soluzioni di autoproduzione come cogenerazione, trigenerazione e impianti fotovoltaici per una generazione distribuita. Nel medio-lungo termine è pensabile anche di introdurre biometano o idrogeno, vettori chiave della transizione energetica dai ritorni prospettici.

Tutte queste soluzioni hanno un unico obiettivo: massimizzare il comfort e la sicurezza dei pazienti, garantendo il microclima ideale di ogni ambiente ed adottando le più evolute tecnologie di trattamento dell’acqua calda sanitaria a fini anti legionella.

Nel percorso di transizione energetica si possono introdurre anche soluzioni di mobilità: ad esempio l’elettrificazione delle flotte può portare ulteriori benefici sia ambientali, che economici.

Tutte queste soluzioni possono essere garantite da Edison Next che dispone di un ventaglio di servizi competenze e tecnologie unico sul mercato per la sua completezza. Presente in Italia, Spagna e Polonia con più di 3.700 persone, presso oltre 65 siti industriali, 2.100 strutture (pubbliche e private) e 280 città, Edison Next, grazie a una presenza capillare sul territorio italiano, gestendo oltre 800 strutture sanitarie e più di 80 complessi ospedalieri garantendo un risparmio di 46.000 ton di CO2 annue*.

Con Confcommercio Salute Sanità e Cura, di cui condivide valori e obiettivi, Edison Next ha avviato un percorso di partnership che porterà alla comprensione delle esigenze del settore e allo studio di azioni congiunte che permetteranno di conoscere e soddisfare i reali bisogni delle realtà degli associati. In quest’ottica, parteciperà ai Best Italian Health Care Awards 2023 con l’obiettivo di valorizzare e premiare le eccellenze italiane in questo ambito.

 

Per scoprire le soluzioni di decarbonizzazione di Edison Next clicca qui

* ll totale delle emissioni evitate è ricavato sulla base dei TEE riconosciuti dal GSE

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