Approvata in Commissione Affari Sociali alla Camera una risoluzione unitaria volta a migliorare l’accessibilità ai servizi sanitari per le persone con disabilità.
Il documento (QUI il testo integrale) impegna il governo in 15 punti:
- ad istituire un monitoraggio nazionale sull’adeguatezza e l’accessibilità alle cure negli ospedali italiani per le persone con disabilità;
- ad attivare un monitoraggio sull’attuazione dei progetti relativi alla ristrutturazione di edifici destinati a strutture sanitarie, con particolare riferimento agli interventi diretti all’abbattimento delle barriere architettoniche, previsti e finanziati dal PNRR, dagli accordi di programma e dal Fondo per lo sviluppo e la coesione;
- ad assumere, sentite le regioni, le iniziative di competenza, anche di carattere normativo, volte ad assicurare una rapida presa in carico dei pazienti con disabilità e a sviluppare un’adeguata rete di strutture sanitarie territoriali, in particolare nelle aree interne, volte ad assistere le persone con disabilità prevedendo modalità organizzative e gestionali che tengano conto delle peculiarità del paziente;
- a promuovere l’attivazione di équipe multidisciplinari, in maniera uniforme sul territorio nazionale, che seguano il paziente nel suo percorso ospedaliero prevedendo il controllo domiciliare, operando in sinergia con i medici di medicina generale e con i pediatri;
- a valutare l’opportunità di adottare iniziative volte a promuovere, nel rispetto dell’autonomia universitaria, una formazione specifica del personale sanitario e socio-sanitario affinché sia in grado di relazionarsi e di assistere correttamente la persona con disabilità;
- a sviluppare e sostenere, d’intesa con le regioni, in maniera uniforme sul territorio nazionale, l’attivazione di un servizio domiciliare erogato da personale formato per svolgere esami e prelievi, ove possibile, presso le abitazioni dei pazienti con disabilità;
- a promuovere un modello organizzativo che riduca quanto più possibile il numero di accessi alle strutture sanitarie da parte delle persone con disabilità, favorendo pertanto la presa in carico e le cure domiciliari;
- a garantire alle persone con disabilità, in condizioni di eguaglianza con le altre, la partecipazione agli screening oncologici, l’accesso ai percorsi diagnostici oncologici e il trattamento secondo specifici percorsi terapeutici mediante inserimento nelle reti oncologiche regionali;
- a valutare l’opportunità di prevedere l’istituzione di un «numero verde» attivo 24 ore su 24, da realizzare in collaborazione con i volontari delle associazioni di tutela delle persone con disabilità, dotato di un «protocollo di colloquio telefonico»;
- a implementare, d’intesa con le regioni, una piattaforma gestionale e di raccolta dei dati epidemiologici e clinici relativi ai problemi di salute delle persone con disabilità;
- a promuovere l’adozione di linee guida nazionali, anche ai fini della realizzazione della piattaforma, in modo da consentire un’organizzazione ed un’implementazione omogenea dei servizi richiamati in premessa;
- a definire un modello organizzativo nazionale di riferimento per l’accoglienza e l’assistenza medica delle persone con disabilità, promuovendone l’implementazione, in modo uniforme a livello nazionale, anche attraverso la valorizzazione di progetti già consolidati e sperimentati quale il DAMA;
- a valutare l’opportunità di istituire un fondo nazionale, in capo al Ministero della salute, di concerto con l’Autorità politica delegata in materia di disabilità;
- ad attivare, d’intesa con le regioni, iniziative volte alla migliore informazione alle persone con disabilità e ai familiari nei percorsi individuali;
- ad adottare iniziative volte ad eliminare ogni forma di privazione della capacità giuridica che non sia strettamente necessaria per il bene superiore della persona con disabilità.