Nutrizione clinica e alimentazione: alla scoperta del gruppo Nutrisens

Le Cover Stories di Confcommercio Salute, Sanità e Cura rappresentano sempre un momento utile per approfondire temi importanti e per relazionarsi con realtà d’eccellenza operanti nel vasto mondo della Sanità. Oggi parliamo di alimentazione, di benessere alimentare e molto altro e lo facciamo in compagnia del gruppo Nutrisens: uno dei maggiori attori nel panorama italiano della nutrizione clinica. Con noi Giorgio Zupancich (Direttore Commerciale di Nutrisens Italia) e Alberto Bozzolan (Specialista in nutrizione e dietetica).

Dottor Zupancich, che realtà è Nutrisens e di cosa si occupa?
“Nutrisens risponde ai bisogni delle persone più fragili, andando a toccare le tipiche problematiche dell’invecchiamento. Prime fra tutte la denutrizione, la disfagia e le malattie neurodegenerative. Questo è il nostro core business, ma lavoriamo anche su altre malattie legate alla disabilità, le malattie croniche, il pre e post operatorio. La nostra mission è quella di creare prodotti che possano essere l’alimentazione del futuro per il soggetto più fragile, allo scopo di rendere l’alimento più efficace, sicuro e gustoso. Nutrisens conta circa 480 collaboratori, di cui 16 in Italia e 100 milioni di fatturato di cui circa 6/6,5 milioni sviluppati in Italia”.

Dottor Bozzolan, parliamo di disfagia e denutrizione nel paziente anziano: ci può spiegare come oggi il mercato mette a disposizione dei prodotti specifici per questa delicata fascia d’età?
“È necessario innanzitutto spiegare in cosa consistono disfagia e denutrizione. Con disfagia ci riferiamo ad un’alterazione della deglutizione, che può portare rischi piuttosto gravi nel paziente: il rischio più grave è che il cibo non finisca nello stomaco bensì nei polmoni, con conseguenti problematiche di respirazione e nutrizionali. Con la denutrizione il rischio è quello della perdita di peso, nel paziente anziano come in altre fasce d’età. Per intervenire su disfagia e denutrizione il mercato, e in questo caso Nutrisens, ha sviluppato un’ampia gamma di prodotti. Per la disfagia abbiamo prodotti a consistenza modificata, in grado di coprire i goal standard per il trattamento della disfagia. Un esempio è l’acqua gelificata, un’acqua addensata in grado di scorrere più lentamente nell’esofago, permettendo una corretta idratazione del paziente. Per l’alimentazione, abbiamo pasti a consistenza modificata in grado di nutrire il paziente. Dal punto di vista della denutrizione, abbiamo una vasta gamma di prodotti, dagli Hyper Drink alle Cremeline: questi, attraverso un elevato apporto calorico e proteico, vanno a nutrire adeguatamente il paziente”.

E se il paziente ritorna a casa dopo un periodo di ospedalizzazione, come potrebbe proseguire correttamente nella sua delicata alimentazione?
“La problematica legata alla denutrizione o alla disfagia non si esaurisce con un ricovero in ospedale. Di conseguenza, è indispensabile continuare con l’alimentazione a consistenza modificata anche a casa propria. Qui però si aggiunge una problematica: spesso i caregivers che aiutano i soggetti più fragili non hanno le giuste conoscenze per garantire la texture più adatta di tali prodotti a consistenza modificata. Ecco allora che Nutrisens mette a disposizione una serie di pasti e altri prodotti a consistenza modificata che vengono consegnati direttamente a domicilio, per coprire il fabbisogno settimanale del paziente. È possibile ad esempio acquistare un box che copra un solo pasto ma anche un box che fornisca l’adeguata nutrizione per pranzo e cena”.

Parlando di packaging dei prodotti e del loro impatto ambientale, come vi ponete su questo delicato argomento?
“I prodotti Nutrisens hanno un packaging maneggevole, per aiutare il paziente nella loro assunzione. In più le confezioni sono totalmente riciclabili, a partire dal corpo del packaging in Tetra Pak fino al tappo riciclabile interamente nell’umido. Al contempo, tutte le confezioni garantiscono la sicurezza nutrizionale del prodotto grazie ad una barriera contro aria, luce e calore”.

Chiudiamo con Giorgio Zupancich: se dovessimo guardare al futuro, che programmi di sviluppo ha Nutrisens nei prossimi anni?
“Negli ultimi cinquant’anni l’Italia è stato uno dei Paesi più rapidi in termini di invecchiamento della popolazione. Ciò potrebbe rappresentare un problema, ma in realtà è un vanto: avere una popolazione più anziana significa poter fornire le migliori condizioni di vita alle persone, avere cure sanitarie affidabili, un’alimentazione più buona, valida, sicura. Di fronte a tutto ciò, Nutrisens non può che porre grande attenzione alla fasce d’età più deboli: il nostro obiettivo è occuparci dei soggetti più anziani, migliorare la qualità della loro vita attraverso la loro alimentazione. Attraverso ricerca, sviluppo, innovazione e creazione di nuovi prodotti, nei prossimi 5 anni abbiamo piani di sviluppo importanti e ambiziosi, in grado di seguire i trend di mercato rispettando l’ambiente e la salute delle persone più deboli”.

 

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