In parallelo al Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, varato il 6 agosto per garantire salute individuale e collettiva e sostenibilità del Servizio Sanitario italiano, il nuovo Governo diretto da Mario Draghi ha in cantiere un piano che, assieme con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (altrimenti detto Recovery Plan), mirerà ad un investimento di quello stesso Sistema Sanitario Nazionale colpito dal Covid. Si tratta del Piano Nazionale di Ricostruzione della Salute.
A presentare il nuovo piano del Governo è stato il ministro competente per materia, Roberto Speranza, in audizione davanti alle commissioni Sanità di Camera e Senato: «L’Italia deve mettere in campo un Piano nazionale di ricostruzione della salute – ha dichiarato Speranza – da strutturare intorno a cinque assi». Non è tardata ad arrivare la spiegazione del Ministro della Salute su quali siano le cinque colonne portanti del Piano: «Il primo asse, tutto da costruire come la pandemia che stiamo vivendo ha dimostrato, è il territorio dove varrà il principio della “casa come primo luogo di cura“, da cui far partire la prevenzione e in cui concentrare l’attenzione a chi è già paziente potenziando l’assistenza domiciliare».
Il secondo asse del Piano è il criterio della salute “one health”, che includerà tematiche ambientali, della sostenibilità, della veterinaria e dell’integrazione con luoghi sociali strategici come le scuole. Terzo asse riguarderà gli ospedali: in questo senso il ruolo dei nosocomi sarà valorizzato nell’ottica di un rilancio dell’assistenza sul territorio: «Faremo un “tagliando” al Dm 70 del 2015 sugli standard ospedalieri – ha spiegato Speranza per correggere i limiti che hanno creato disomogeneità tra le Regioni».
Il quarto asse riguarderà la digitalizzazione e l’informatizzazione dei processi, così come chiesto da Bruxelles per sbloccare i fondi del Next Generation Eu, «a cominciare dall’implementazione del Fascicolo sanitario elettronico, passato solo nell’ultimo anno da 12 milioni a 32 milioni attivati, strumento essenziale anche per garantire interventi tempestivi sui pazienti». Infine il quinto e ultimo asse: l’ecosistema innovazione per la salute, inteso come sistema complesso fatto di formazione, ricerca, tecnologie e rivoluzione digitale nonché di un’importante filiera industriale, sotto il coordinamento del Servizio Sanitario Nazionale e con il sostegno a investimenti pubblici, privati e in partnership pubblico-privata».