Nuove Tariffe: Conf Salute al Tavolo di confronto nazionale il 20 marzo a Roma

Il Governo si ricordi dell’articolo 32 della Costituzione” sul diritto alla salute. Lo chiede l’UAP (Unione Ambulatori e Poliambulatori) in occasione della grande iniziativa nazionale in programma mercoledì 20 marzo alle 11, al Teatro Brancaccio di Roma, in cui si terrà la riunione intersindacale delle associazioni di categoria più rappresentative degli ambulatori e poliambulatori privati, per una “corretta valutazione” di quanto accadrà alla sanità italiana con l’ingresso delle tariffe introdotte dal nuovo Nomenclatore di specialistica ambulatoriale.

Un’iniziativa a cui prenderà parte anche Confcommercio Salute, Sanità e Cura, che fa parte della rete UAP e che sarà a Roma con oltre 150 persone tra datori di lavoro, dipendenti e collaboratori delle aziende associate, sotto la direzione del referente Laboratori di analisi e diagnostica di immagine del Dipartimento Campania, Alfonso Postiglione.

L’applicazione del Nomenclatore – paventa l’UAP – bloccherà l’abbattimento delle liste di attesa, con una drammatica ripercussione suI 36mila posti di lavoro degli addetti italiani, che perderanno il proprio posto a vantaggio delle grosse multinazionali estere. Si chiede quindi al Governo di prendere coscienza che la sanità va tutelata per cittadini e imprenditori”.

Continua l’UAP: “Nel riconoscere tutti la necessità di provvedere ad un aggiornamento del Nomenclatore che porti ad una revisione delle prestazioni includendo quelle tecnologicamente avanzate e l’eliminazione di quelle ormai obsolete, desta grande preoccupazione la revisione al ribasso dei rimborsi che, scendendo oltre la soglia di costo dei materiali stessi, arrecherà un danno alle strutture private, amplierà il debito delle strutture pubbliche e metterà a rischio, soprattutto, la qualità e quantità delle cure che le strutture possono offrire ai pazienti.

Diversi interventi sono stati inviati in questi mesi alle massime cariche dello Stato ricordando che, ai sensi del D.lgs. 502, le strutture pubbliche e le strutture private concorrono su un piano paritario per assicurare ai cittadini italiani un’offerta in grado di attuare i LEA sul territorio nazionale. Le strutture private sono il “valido” alleato delle strutture pubbliche, capaci di garantire rapidamente le prestazioni, performanti sia da un punto di vista di qualità dell’esecuzione che di consegna dei risultati. I laboratori e ambulatori privati convenzionati, rappresentano realmente agli occhi dei cittadini i principali erogatori della medicina del territorio, un punto di riferimento per chi ha la necessità frequente di effettuare controlli e analisi, con la certezza di una risposta rapida e puntuale.

I dati parlano chiaro: in alcune Regioni l’offerta privata soddisfa quasi la totalità della domanda di prestazioni, raggiungendo quote pari al 70-80%. Il ribasso dei costi imposti nel nuovo Nomenclatore alle strutture private accreditate, oggettivamente, impedirà l’erogazione delle prestazioni“.

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