Vaccino anti-Covid: le risposte dell’Aifa alle domande più frequenti

Arrivato dal 27 dicembre 2020 in Italia, il tanto atteso vaccino anti-covid ha rappresentato per molte persone certezze e domande allo stesso tempo. La certezza di aver trovato nei tempi previsti un’arma contro la pandemia, di essere più vicini alla vaccinazione di tutte le fasce fragili e a rischio, come gli anziani residenti nelle Rsa, il personale sanitario e socio-sanitario. Al contempo, mille domande sul vaccino da parte della cittadinanza: è efficace? Quali saranno le controindicazioni? Quali le tempistiche della vaccinazione? Sarà obbligatorio vaccinarsi? Il vaccino Pfizer sarà efficace anche contro la variante inglese del virus? E tanti altri quesiti.

Domande comprensibili alle quali Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha risposto nella maniera più esaustiva possibile con un vademecum sul vaccino sul sito del Governo. Qui la sezione FAQ, con le domande più frequenti e aggiornate sul vaccino anti-covid, tenta di fare chiarezza sui tanti punti interrogativi sollevati dall’arrivo del virus in Italia. Riprendiamo le domande più interessanti per fare maggior luce sulla questione e sciogliere tutti i dubbi sul vaccino.

Cosa contiene il vaccino anti-covid? Come viene somministrato?

Il vaccino anti-covid contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA), con le istruzioni per produrre una proteina presente su SARS-CoV-2, il virus responsabile del Covid. Il vaccino non contiene il virus e non può provocare la malattia. Viene somministrato in due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra.

Come sono stati condotti gli studi clinici sul vaccino?

Il profilo di sicurezza ed efficacia del vaccino è stato valutato nel corso di ricerche svolte in sei paesi: Stati Uniti, Germania, Brasile, Argentina, Sudafrica e Turchia, con la partecipazione di oltre 44mila persone. La metà dei partecipanti ha ricevuto il vaccino, l’altra metà ha ricevuto un placebo, un prodotto identico in tutto e per tutto al vaccino, ma non attivo. L’efficacia è stata calcolata su oltre 36mila persone a partire dai 16 anni di età (compresi soggetti di età superiore ai 75 anni) che non presentavano segni di precedente infezione. Lo studio ha mostrato che il numero di casi sintomatici di Covid si è ridotto del 95% nei soggetti che hanno ricevuto il vaccino (8 casi su 18.198 avevano sintomi) rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo (162 casi su 18.325 avevano sintomi).

Come agisce il vaccino nel nostro corpo?

I virus SARS-CoV-2 infettano le persone utilizzando una proteina di superficie, denominata Spike, che agisce come una chiave permettendo l’accesso dei virus nelle cellule, in cui poi si possono riprodurre. Tutti i vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina Spike e quindi impedisce l’infezione delle cellule. Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) è fatto con molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA) che contengono le istruzioni perché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine Spike. In chi si è vaccinato e viene esposto al contagio virale, gli anticorpi così prodotti bloccano le proteine Spike e ne impediscono l’ingresso nelle cellule. La vaccinazione, inoltre, attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a ulteriori esposizioni. L’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione.

Si è protetti già dalla prima iniezione? Quanto tempo dura la protezione dal Covid?

Il vaccino contro il Covid è efficace dopo una settimana dalla seconda dose. La durata della protezione non è ancora definita con certezza perché il periodo di osservazione è stato necessariamente di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi.

Quali sono gli effetti e le controindicazioni del vaccino? A chi comunicare la comparsa di controindicazioni?

Le reazioni avverse osservate più frequentemente (più di 1 persona su 10) nello studio sul vaccino sono stati in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Tra queste figuravano dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Arrossamento nel sito di iniezione e nausea si sono verificati in meno di 1 persona su 10. Prurito nel sito di iniezione, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere sono stati effetti non comuni, che hanno interessato meno di 1 persona su 100. Debolezza nei muscoli di un lato del viso (paralisi facciale periferica acuta) si è verificata raramente, in meno di 1 persona su 1000.

La segnalazione di una qualsiasi reazione alla somministrazione del vaccino può essere fatta al proprio medico di famiglia o alla Asl di appartenenza, così come per tutte le altre reazioni avverse a qualunque farmaco, secondo il sistema nazionale di farmacovigilanza attivo da tempo in tutto il Paese. Inoltre, chiunque può segnalare in prima persona una reazione avversa da vaccino utilizzando i moduli pubblicati sul sito AIFA. Va tuttavia sottolineato che, prima della vaccinazione, il personale sanitario pone alla persona da vaccinare una serie di domande utilizzando una scheda standardizzata. Se l’operatore sanitario rileva risposte significative alle domande, valuta se la vaccinazione possa essere effettuata o rinviata.

Chi soffre di allergie può vaccinarsi? E le donne in gravidanza?

Le persone con una storia di gravi reazioni anafilattiche o di grave allergia, o che sono già a conoscenza di essere allergiche a uno dei componenti del vaccino dovranno consultarsi col proprio medico prima di sottoporsi alla vaccinazione. Come per tutti i vaccini, anche questo deve essere somministrato sotto stretta supervisione medica. Le persone che manifestano una reazione allergica grave dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino non devono ricevere la seconda dose.

I dati sull’uso del vaccino durante la gravidanza sono tuttora molto limitati, tuttavia studi di laboratorio su modelli animali non hanno mostrato effetti dannosi in gravidanza. Il vaccino non è controindicato e non esclude le donne in gravidanza dalla vaccinazione, perché la gravidanza, soprattutto se combinata con altri fattori di rischio come il diabete, le malattie cardiovascolari e l’obesità, potrebbe renderle maggiormente a rischio di Covid. L’Istituto Superiore di Sanità ha in atto un sistema di sorveglianza sulle donne in gravidanza in rapporto a Covid che potrebbe offrire ulteriori utili informazioni. Inoltre, sebbene non ci siano studi sull’allattamento al seno, sulla base della plausibilità biologica non è previsto alcun rischio che impedisca di continuare l’allattamento al seno.

A chi rivolgersi per vaccinarsi? Il vaccino sarà gratuito? 

La vaccinazione è gratuita per tutti. La campagna di vaccinazione si svolgerà in più fasi successive, i cittadini saranno invitati ad effettuare la vaccinazione in un ordine di priorità definito dal rischio per le persone di infettarsi e di sviluppare la malattia con conseguenze gravi.  Nella fase iniziale la vaccinazione sarà riservata al personale sanitario e agli ospiti e personale delle residenze per anziani. Le vaccinazioni saranno effettuate dal personale dei servizi vaccinali nei 286 ospedali definiti dal Piano nazionale di vaccinazione Covid. Lo stesso personale vaccinatore si recherà nelle residenze per anziani per la vaccinazione.

 

 

 

 

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