Dall’arrivo del vaccino contro il Covid in Italia, alle tante domande in merito alla sua efficacia un’altra perplessità ha iniziato a farsi largo tra le persone: come gestire la somministrazione del vaccino anti-Covid sui soggetti allergici? Quali sono le linee guida da seguire per gestire eventuali reazioni da parte di queste persone? È comunque raccomandabile somministrare il vaccino ai soggetti allergici? A queste domande ha risposto l’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (Aaiito) e la Società Italiana di Allergologia Asma e Immunologia Clinica (Siaaic), specificando che non sarebbe esatto evitare del tutto la somministrazione del vaccino anti Covid nei soggetti con allergie. Tuttavia, per evitare complicazioni, è necessario seguire alcune linee guida. Innanzitutto, quanto sono comuni le reazioni allergiche al vaccino?
Stando a quanto riscontrato dagli allergologi, nel complesso le reazioni allergiche ai vaccini sono piuttosto rare: circa 1,31 casi per milione di dosi. Nel caso del vaccino anti Covid, le reazioni riscontrate durante la sperimentazione e nelle prime fasi della campagna vaccinale sembrerebbero essere più frequenti: 11,1 casi di per un milione di dosi somministrate. Un’incidenza più alta ma comunque rara: «I pazienti con reazioni anafilattiche severe da sostanze e farmaci o con mastocitosi e asma bronchiale non controllato possono eseguire la vaccinazione anti Covid – spiegano l’Aaiito e la Siaaic – Tuttavia hanno bisogno di una gestione più specifica ed individualizzata che comporta, ad esempio, l’osservazione prolungata, la premedicazione o la stabilizzazione della malattia di base».
Nel rapporto Aifa sulla sorveglianza dei vaccini anti-Covid, in un mese sono stati riportati 13 casi di anafilassi/shock anafilattico al vaccino Pfizer-BioNTech. Dodici casi tra le donne e 1 caso in un uomo, con un’età media di circa 45 anni. Tutti sono stati assistiti e trattati presso il centro vaccinale dove è avvenuta la vaccinazione o immediatamente trasferito in pronto soccorso. Di questi 3 casi avevano una storia clinica di allergia, prevalentemente a pollini e alimenti, un caso aveva già avuto una pregressa reazione allergica ad un altro vaccino.
Alla luce di tali considerazioni, Aaiito e Siaaic hanno identificato alcune linee guida da seguire per la vaccinazione dei soggetti con allergie. Ecco quali sono:
- Predisporre nel luogo della vaccinazione tutti i farmaci necessari nel caso in cui si verificasse una reazione allergica. Sarà ugualmente indispensabile garantire una formazione al personale infermieristico e medico addetto al riconoscimento immediato ed alla gestione di tali emergenze. La disponibilità di autoiniettori di adrenalina nelle sedi di vaccinazione può indubbiamente facilitare le procedure terapeutiche di urgenza; è inoltre utile consigliare ai pazienti che lo possiedono di portare con sé il proprio autoiniettore di adrenalina;
- Sottoporre il paziente ad un questionario allergologico e ad una visita allergologica preventiva per le categorie a rischio. È necessario verificare se il paziente ha sofferto di anafilassi severa da qualsiasi causa o da causa non nota, se soffre di asma non controllato, se ha diagnosi di mastocitosi, se ha avuto reazioni allergiche a precedenti vaccini o a PEG e Polisorbati. I pazienti con una sola di queste condizioni dovrebbero essere preventivamente inviati a visita allergologica, possibilmente con un accesso preferenziale e programmabile, per effettuare una diagnostica specifica che permetta di stratificare il rischio;
- Non fare sospendere la regolare terapia ai pazienti affetti da asma grave. La vaccinazione deve essere posticipata di 48-72 ore. Inoltre, in caso di asma grave non controllato nonostante terapia ottimale (biologica e/o farmacologica), la vaccinazione può essere eseguita, ma in ambiente protetto, con osservazione di 60’;
- Effettuare una valutazione allergologica nei soggetti che hanno presentato reazioni allergiche alla prima somministrazione del vaccino. L’allergologo formulerà le dovute raccomandazioni sulle procedure a cui attenersi per la vaccinazione, sull’eventuale scelta di un vaccino alternativo o sull’esclusione della vaccinazione stessa.
Ad ogni modo, sempre secondo gli allergologi, è indispensabile tenere sotto controllo tutti i pazienti per circa un quarto d’ora dopo la somministrazione del vaccino. Questo perché nei casi che hanno manifestato una reazione anafilattica, i sintomi sono comparsi nel giro di 13-15 minuti.