Così come è accaduto per ristoranti, cinema e teatri, anche Rsa e altre strutture sociosanitarie vedono cambiare le loro regole di accesso per ospiti e visitatori. Il ministero ha spiegato cosa cambierà con l’arrivo della certificazione verde all’interno delle Rsa in una circolare. Il documento riguarda tutte le strutture di ospitalità e lungodegenza, Rsa, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, nonchè non autosufficienti.
Le linee guida del Ministero contengono misure finalizzate a consentire in sicurezza lo svolgimento delle visite agli ospiti e le uscite programmate degli stessi, tenendo in considerazione le condizioni dell’ospite e del visitatore nonchè le caratteristiche della struttura stessa. L’ordinanza dell’8 maggio 2021 ha stabilito che le certificazioni verdi Covid debbano essere esibite da famigliari e visitatori, al momento dell’accesso alle strutture, esclusivamente ai soggetti incaricati delle relative verifiche e nel rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali, con esclusione della possibilità di raccolta, conservazione e trattamento dei dati relativi alla salute contenuti nelle medesime certificazioni. Il direttore sanitario o l’autorità sanitaria competente può adottare misure precauzionali più restrittive necessarie a prevenire trasmissioni di infezione.
Alle persone ospitate presso le strutture sono consentite uscite temporanee, purchè le stesse siano munite di Green Pass. In relazione alle strutture ospedaliere. Per gli accompagnatori dei pazienti non affetti da Covid, muniti di Green Pass, è consentito di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti d’emergenza e accettazione e dei reparti di pronto soccorso nonchè nei reparti delle medesime strutture. In tal caso, la disposizione prevede che la direzione sanitaria della struttura sia tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione. La norma dispone che agli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, sia sempre consentito prestare assistenza, anche nel reparto di degenza, nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura.
Relativamente alle misure organizzative da mettere in atto, nel rispetto della normativa e delle linee guida sopra citate, si richiama l’attenzione sull’opportunità di assicurare, a un familiare dell’ospite della struttura munito di Green Pass, l’accesso alle residenze assistenziali e alle residenze assistenziali per persone con disabilità, tutti i giorni della settimana anche festivi, garantendo che la visita si svolga in un tempo congruo al bisogno di assistenza di durata possibilmente fino a 45 minuti.
Sulla possibilità di prevedere quale requisito di accesso alle strutture Rsa l’esecuzione di tamponi antigenici anche da parte delle persone in possesso della certificazione Covid ad altro titolo, la circolare specifica che “si raccomanda di valutare tale misura precauzionale con la massima cautela, onde evitare che possa rappresentare una limitazioni giustificata al diritto di visita”. Parlando delle uscite temporanee degli ospiti dalle strutture residenziali, il ministero ha dichiarato che “si rammenta, così come previsto dalla vigente normativa, che è sufficiente che tali soggetti siano muniti delle certificazioni verdi Covid-19, senza che sia necessario, dopo il rientro, ricorrere a specifiche misure di isolamento, se non in casi particolari rimessi alle decisioni delle direzioni sanitarie”.
La nota, infine, invita gli Assessorati ad “effettuare controlli a campione sull’applicazione di tutte le misure, protocolli e linee guida adottati in materia, nonché a voler garantire la massima diffusione delle predette indicazioni operative a tutte le strutture del servizio sanitario nazionale (comprese quindi le residenze sanitarie assistenziali e le residenze assistenziali per persone con disabilità), in modo da assicurarne l’applicazione uniforme sul territorio nazionale”.