Prosegue l’emergenza caldo in Italia, con nuovi dati che impongono attenzione soprattutto nella tutela delle persone anziane e fragili.
Riattivato il servizio 1500 del Ministero
Da mercoledì 19 luglio è nuovamente attivo il servizio di pubblica utilità 1500. Per gestire al meglio la forte ondata di calore il Ministero della Salute ha messo a disposizione dei cittadini un ulteriore strumento per avere informazioni su come comportarsi per proteggersi dal caldo e indicazioni utili sui servizi socio-sanitari presenti sul territorio nazionale. Il 1500 è attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20. Il 1500 si aggiunge agli altri provvedimenti adottati dal Ministero della Salute per il piano caldo: aggiornamento quotidiano dei bollettini caldo; decalogo con i comportamenti da adottare per proteggersi dal caldo; raccomandazioni alle Regioni per rafforzare l’assistenza.
Simeu: i dati dei Pronto Soccorso
Nei giorni scorsi (dati al 24 luglio 2023) i Pronto soccorso che fanno parte del nascente Osservatorio nazionale della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (Simeu) hanno condotto una rilevazione sulle diagnosi di uscita, dalla quale emerge che le diagnosi classificate come “colpo di calore” rappresentano il 4% del totale degli accessi di Pronto Soccorso, con una consistente differenza tra regioni del Nord (2%) e del Centro-Sud (5%). Dalla stessa rilevazione emerge un maggior effetto “indiretto” delle alte temperature sullo stato di salute dei cittadini: le patologie peggiorate o acutizzate per causa del caldo estremo sono infatti l’8% del totale degli accessi, anche in questo caso con sensibili differenze per area geografica (6% al Nord, 11% al Centro-Sud). Proiettando la rilevazione sul totale nazionale si può stimare che circa 2000 persone ricorrano quotidianamente al Pronto Soccorso per un colpo di calore, e circa 4600 per un effetto indiretto del caldo su altre patologie.
I dati di Fiaso: +30% di arrivi
“Stiamo registrando un aumento medio di accessi del 30% e le aziende sanitarie e ospedaliere stanno modulando la capacità di accoglienza, con posti letto aggiuntivi nelle medicine interne o ambulatori dedicati ai codici minori per alleggerire il carico di accessi nei pronto soccorso”, ha inoltre spiegato il presidente della Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) Giovanni Migliore.