Quali sono le priorità e le aspettative dei cittadini italiani nei confronti della Sanità e della Salute in generale? La Sanità è ancora al centro dell’agenda politica italiana? Ricerca e Innovazione sono davvero percepite come un volano strategico per lo sviluppo economico, industriale e sociale del nostro Paese? Quale ruolo possono avere, in tal senso, le Partnership Pubblico-Privato? E, soprattutto, ha ancora senso parlare di spesa o, più correttamente, di investimento in Sanità e Salute?
Sono i temi principali affrontati in occasione della quinta edizione del “Inventing for Life Health Summit” quest’anno dedicato al tema: “Investing for Life: la salute conta”, organizzato da MSD Italia e tenutosi a Roma mercoledì 1 febbraio.
“Un solo virus – ha esordito Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia – è stato in grado di mettere in ginocchio le economie mondiali; se oggi viviamo una fase di nuova normalità è anche grazie allo straordinario impegno della Ricerca e Sviluppo delle aziende farmaceutiche – unitamente a virtuose Partnership Pubblico-Privato che occorrerebbe mantenere e consolidare per una governance della salute sempre più resiliente, inclusiva e sostenibile. Un impegno che richiede un ecosistema istituzionale, regolatorio ed economico che finalmente guardi con favore all’Innovazione, come fattore generatore di Valore, come un investimento per il Paese anziché una mera spesa corrente”.
Interessanti i dati della ricerca IPSOS “Priorità e Aspettative degli Italiani per un nuovo SSN”, presentata dal Presidente Nando Pagnoncelli. “Lo sguardo dell’opinione pubblica sulle prospettive per il Servizio Sanitario Nazionale si rivela composita e densa di attese – ha commentato Pagnoncelli – superata l’emergenza pandemica, si consolida il tema sanitario come prioritario nelle azioni di Governo. Prevenzione, centralità del paziente e trasformazione digitale continuano ad essere tematiche di rilievo. Cruciale il ruolo della medicina territoriale con il medico di medicina generale e la farmacia al centro.
Tra le molte tematiche affrontate, anche il valore della partnership pubblico-privato.
“Le Scienze della Vita vivono una fase di trasformazione profonda e velocissima che si deve all’innovazione straordinaria che le caratterizza – ha sottolineato Enrica Giorgetti, Direttore Generale di Farmindustria – Terapie con caratteristiche nuove, esito di processi complessi fondati sulla multidisciplinarietà, sulla connected care e sul digitale. E poi dalle innovazioni che derivano dal cambiamento del quadro demografico e dello scenario geopolitico. La partnership pubblico-privato è la soluzione vincente per governare queste trasformazioni, con novità organizzative, competenze e regole in grado di gestire la sanità non più come un costo ma come un investimento che genera valore clinico, economico e sociale”.
“All’emergenza pandemica è seguita una importante crisi economica e sociale che, unita alle conseguenze del definanziamento al quale per molti anni è stata sottoposta la sanità pubblica, rischia di mettere in discussione i principi di universalità, equità e uguaglianza del nostro Servizio sanitario nazionale – ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva – La salvaguardia degli stessi è un obiettivo per il quale cittadini, istituzioni pubbliche e soggetti privati devono accrescere il loro impegno, ognuno per la propria parte e unendo le forze. In particolare, occorre lavorare sull’accesso, ai servizi e alle terapie, e fare in modo che le cure, anche innovative, siano disponibili in tempi equi e uniformi sul territorio nazionale. Per far questo bisogna che le istituzioni si impegnino a superare una serie di ostacoli sulla via dell’eguaglianza, primo fra tutti l’aggiornamento e l’esigibilità dei Livelli essenziali di assistenza, fermi ormai al 2017”.