L’emergenza sanitaria e socio-sanitaria in Italia, alla luce della diffusione del Coronavirus e con il nuovo innalzamento della curva dei contagi in tutta la penisola nell’autunno 2020, richiama ancora una volta l’attenzione sulla sofferenza dei soggetti più fragili e sulle difficoltà affrontate da chi si prende cura di loro, più volte sottolineate da Confcommercio Salute Sanità e Cura.
Se da un lato le ordinanze regionali invitano i soggetti anziani a rimanere in casa, poiché più a rischio di contagio, dall’altro è necessario allargare il discorso sul piano nazionale con pari attenzione ai disabili, persone affette da problemi psichici, dipendenze. In questo, le Rsa svolgono in Italia un ruolo fondamentale. Servono dunque scelte ponderate, sinergie tra pubblico e privato e confronti produttivi sui temi del settore socio-sanitario nazionale, che abbiano come orizzonte comune il malato e i suoi diritti.
Un primo passo potrebbe quindi essere quello di informare cittadinanza e operatori di settore sugli effettivi diritti di cui gode un individuo bisognoso di cure e assistenza. Diritti che ancora oggi trovano una regolamentazione nella Carta Europea dei Diritti del Malato. Realizzata nel 2002 su iniziativa di Active Citizenship Network e in collaborazione con dodici organizzazioni civiche dei Paesi dell’Unione Europea, la Carta elenca i diritti del malato in 14 punti, che mirano a garantire la protezione della salute umana assicurando l’elevata qualità dei servizi erogati dai diversi sistemi sanitari nazionali in Europa. Da qui è necessario partire per rispettare tali diritti e permettere anche al settore socio-sanitario italiano di poterlo fare. Di seguito un “vademecum” con i diritti di cui gode un individuo.
Ad ogni individuo devono essere garantiti i seguenti diritti:
- a fruire dei servizi di prevenzione della malattia;
- all’accesso ai servizi sanitari che il suo stato di salute richiede;
- ad avere la possibilità ad attingere a informazioni su tutto quello che riguarda il suo stato di salute, i servizi sanitari e il modo in cui utilizzarli;
- al consenso, tramite l’accesso a tutte le informazioni che possono metterlo in grado di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la sua salute;
- alla libera scelta tra diverse procedure ed erogatori di trattamenti sanitari;
- alla confidenzialità di tutte le informazioni di carattere personale;
- a ricevere i necessari trattamenti in tempi brevi e predeterminati;
- ad accedere a servizi sanitari di alta qualità;
- ad essere sottoposto a trattamenti sanitari che garantiscano elevati standard di sicurezza;
- ad evitare quanta più sofferenza possibile;
- a programmi diagnostici e terapeutici il più possibile adatti alle sue esigenze personali;
- a reclamare ogni volta che abbia subito un danno e a ricevere una risposta;
- a ricevere un risarcimento adeguato in tempi ragionevolmente brevi ogni volta che abbia subito un danno causato dai servizi sanitari.
>La definizione dei diritti implica che sia la cittadinanza che gli altri attori della sanità si assumano le proprie responsabilità. I diritti sono infatti correlati sia con i doveri che con le responsabilità. La Carta si applica a tutti gli individui, riconoscendo il fatto che le differenze, come l’età, il genere, la religione, lo status socio-economico e il livello di alfabetizzazione possono influenzare i bisogni individuali di assistenza sanitaria. La Carta non intende prendere posizione su questioni di tipo etico e definisce diritti che sono validi negli attuali sistemi sanitari europei. Essa potrà essere quindi rivista e modificata per tenere conto della loro evoluzione, nonché dello sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica.
I quattordici diritti sono una concretizzazione di diritti fondamentali e, come tali, devono essere riconosciuti e rispettati indipendentemente da limitazioni finanziarie, economiche o politiche, tenendo conto dei criteri di appropriatezza. Il rispetto di questi diritti implica il soddisfacimento sia di requisiti tecnici e organizzativi, sia di modelli comportamentali e professionali. Questi diritti, perciò, richiedono una riforma globale dei modi in cui operano i sistemi sanitari nazionali. Ogni articolo della Carta si riferisce a un diritto e lo definisce e illustra, senza la pretesa di prevedere tutte le possibili situazioni a cui esso si riferisce.