Manca solo l’ufficialità per il rinvio a gennaio 2025 del nuovo Nomenclatore Tariffario di specialistica ambulatoriale, dopo una riunione di un gruppo di lavoro interministeriale presso il ministero della Salute tenutasi lunedì 25 marzo e in attesa della ratifica dell’accordo in una Conferenza Stato-Regioni straordinaria.
“Tale importante decisione dimostra una presa di coscienza da parte del Ministro della Salute Schillaci e del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca”, ha sottolineato in una nota l’UAP, Unione ambulatori e poliambulatori di cui fa parte anche Confcommercio Salute, Sanità e Cura. “E’ una scelta che consente di salvare non soltanto gli Ospedali pubblici, ma anche le strutture sanitarie private convenzionate, i laboratori e poliambulatori privati convenzionati, le cliniche private e gli Ospedali autorizzati convenzionati, capillarmente distribuiti su tutto il territorio nazionale, nonché i 40.000 lavoratori a rischio perdita dei propri posti di lavoro”, conclude la nota.
“Teniamo a ribadire l’importanza dell’azione sinergica profusa dalla nostra associazione e da tutte le sigle all’interno dell’UAP. – ha evidenziato Luca Pallavicini, presidente nazionale di Confcommercio Salute, Sanità e Cura – Da oltre un anno, con costanti interlocuzioni col Governo e con le singole Regioni sui territori, la nostra organizzazione ha seguito la vicenda col duplice obiettivo di tutelare i propri associati e la loro utenza, rispondendo presente anche all’ultima grande iniziativa a carattere nazionale che si è tenuta il 20 marzo scorso al Teatro Brancaccio di Roma con oltre 150 persone tra datori di lavoro, dipendenti e collaboratori delle aziende a noi associate”.
“Ora abbiamo tutti un’importante occasione – ha aggiunto Pallavicini – ossia partire dal rinvio del Nomenclatore considerandolo un punto di partenza e non di arrivo: occorrerà infatti rivedere l’impianto del provvedimento attraverso un confronto serio, programmato e costante tra tutte le parti in causa che dovrà partire in tempi rapidi, traguardando anche l’ardua sfida legata all’individuazione di nuove risorse economiche. In questo senso Confcommercio Salute è pronta come sempre a fare la sua parte e a formulare una propria proposta”.