L’avvio del 2021 ha portato importanti aggiornamenti sul tema della vaccinazione contro il Covid-19 dei soggetti, ricoverati presso strutture sanitarie assistite, incapaci di esprimere il consenso libero e consapevole al trattamento sanitario. È quanto riportato nel testo del Decreto Legge 5 gennaio 2021, emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il decreto risolve così il nodo del consenso al vaccino per gli anziani non autosufficienti delle Rsa, assicurando anche una migliore tutela dei soggetti fragili.
Il testo prevede che il direttore sanitario o il responsabile medico delle residenze sanitarie assistite e delle strutture di accoglienza aventi analoghe finalità, qualora constatino che un ospite, privo di tutore, curatore o amministratore di sostegno, non sia in condizione di esprimere il consenso alla somministrazione del vaccino contro il Covid, accertato che tale trattamento sia idoneo ad assicurare la migliore tutela della persona ricoverata, esprimano in forma scritta il consenso alla somministrazione del trattamento e dei successivi eventuali richiami e ne diano comunicazione al dipartimento di prevenzione sanitaria competente per territorio.
Il consenso, insieme alla documentazione medica comprovante la sussistenza dei presupposti, verrà comunicato, anche attraverso posta elettronica certificata, al giudice tutelare. Quest’ultimo, entro 48 ore dal ricevimento dell’atto, e disposti gli eventuali accertamenti qualora dai documenti non emerga la sussistenza dei presupposti, convaliderà con decreto motivato, immediatamente esecutivo, il consenso espresso dal direttore sanitario o dal responsabile medico. Il consenso alla somministrazione del vaccino anti-Covid è privo di effetti sino alla adozione del decreto di convalida. Il decreto del giudice tutelare è comunicato alla persona per la quale è espresso il consenso a mezzo posta certificata presso la struttura dove è ricoverata e al direttore sanitario o al responsabile medico. Se il giudice tutelare non provvede nel termine delle 48 ore, il consenso espresso diviene efficace ai fini della somministrazione del vaccino. In caso di rifiuto della somministrazione del vaccino da parte del direttore sanitario o del responsabile medico, è ammesso ricorso al giudice tutelare.