Covid: i numeri e il monitoraggio di fine agosto nel report Gimbe

Anche agosto 2021 sta per passare in archivio in Italia. In tempo di Covid, è questo il momento di fare un resoconto delle ultime settimane del mese in termini di contagi per capire come il Bel Paese si presenterà ad un settembre 2021 che si preannuncia già estremamente delicato per la ripresa delle attività e non solo. In questa ottica, è stato pubblicato il monitoraggio settimanale dell’epidemia da Covid in Italia a cura della Fondazione Gimbe, con dati aggiornati al 24 agosto 2021 ore 18.00 (dati monitoraggio epidemia) e al 25 agosto 2021 ore 06.12 (dati vaccini). In particolare, il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, nella settimana 18-24 agosto 2021, rileva – dopo la stabilizzazione della settimana precedente – un lieve incremento di nuovi casi, ricoveri e decessi, che tuttavia rimangono sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla limitata attività di tracciamento dei contatti. L’aumento dei casi si evince anche dal lieve incremento della media mobile dei casi giornalieri.

Sul fronte ospedaliero continua a salire, seppur in maniera meno netta, il numero dei posti letto occupati in ospedale: rispetto alla settimana precedente si registra un +16,2% in area medica e +19,1% in terapia intensiva. In termini assoluti, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid in area medica è passato dai 1.088 del 16 luglio ai 4.036 del 24 agosto (+271%) e quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 504 del 24 agosto (+234%). Guardando alle percentuali di occupazione dei posti letto da parte dei pazienti Covid in area medica e in terapia intensiva, a livello nazionale i valori rimangono bassi, rispettivamente 7% e 6%. Si osserva, tuttavia, una notevole eterogeneità regionale: per l’area medica si collocano sopra la soglia del 15% la Sicilia (19%) e la Calabria (15,2%). Per l’area critica, invece, si attestano sopra la soglia del 10% la Sardegna (11%) e la Sicilia (11%).

In aumento anche i decessi: 345 negli ultimi 7 giorni, con una media di 49 al giorno rispetto ai 34 della settimana precedente. Ecco nel dettaglio, rispetto alla settimana precedente, le variazioni:

  • Nuovi casi settimanali: da 43.365 a 45.251 (+4,3%);
  • casi attualmente positivi: da 129.116 a 135.325 (+4,8%);
  • persone in isolamento domiciliare: da 125.221 a 130.785 (+4,4%);
  • decessi: da 237 a 345 (+45,6%);
  • ricoveri in terapia intensiva: da 423 a 504 (+19,1%);
  • pazienti ricoverati con sintomi: da 3.472 a 4.036 (+16,2%).

Rispetto alla settimana precedente, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi in 8 Regioni e quello dei casi attualmente positivi in 13 Regioni. In 68 Province l’incidenza è pari o superiore a 50 casi per 100mila abitanti: in Emilia-Romagna, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria tutte le Province raggiungono o superano tale soglia. Sono 13 le Province con oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta (318), Ragusa (281), Enna (268), Cagliari (239), Siracusa (234), Trapani (195), Messina (185), Catania (180), Reggio Calabria (169), Sud Sardegna (167), Palermo (163), Prato (163) e Agrigento (156).

Ora i numeri sui vaccini. Al 25 agosto (aggiornamento ore 6.12) risultano consegnate 82.612.430 dosi. Dopo la stabilizzazione delle consegne settimanali di luglio ad agosto si è registrato un cambio di passo: 3,3 milioni di dosi consegnate nella prima settimana, 2,9 milioni in quella successiva e 3,9 milioni nell’ultima. Con le nuove forniture in arrivo potremo contare su 10 milioni di dosi entro la fine del mese.

Al 4 agosto (aggiornamento ore 6.09) il 70,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+788.108 rispetto alla settimana precedente) e il 61,9% ha completato il ciclo vaccinale (+839.012). Il numero di somministrazioni, in calo già da 4 settimane consecutive, è crollato nell’ultima settimana (16-22 agosto). Oltre all’esitazione vaccinale, sono varie le motivazioni alla base di questa frenata: mancate prenotazioni durante le vacanze da parte degli utenti, ferie degli operatori sanitari, progressiva riduzione delle seconde dosi da somministrare. Un’opportunità persa, data la disponibilità consistente del numero di dosi di vaccino, per accelerare la campagna in alcune fasce d’età, soprattutto in quella 12-19 anni cruciale per l’imminente inizio delle scuole. Per quanto riguarda la copertura delle persone di età superiore ai 50 anni, l’87,1% ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con un irrisorio incremento settimanale nazionale (+0,5%) e nette differenze regionali: dal 91,8% della Puglia all’80,4% della Sicilia.

Sul fronte scuola, la Fondazione Gimbe segnala che “Se il Governo si è impegnato a riaprire le scuole in presenza al 100%, le misure approvate con il DL 111/2021 non contengono rilevanti cambiamenti, a fronte di una variante del virus molto più contagiosa. Le numerose criticità che lo scorso anno scolastico hanno ostacolato, se non reso impossibile, lo svolgimento delle lezioni in presenza non sono state finora affrontate in modo risolutivo. Sul fronte trasporti, al di là di generiche indicazioni sullo scaglionamento degli orari di ingresso, spunta solo la figura del mobility manager per predisporre gli spostamenti casa-scuola-casa di personale scolastico e alunni. Non è previsto lo screening periodico e sistematico di studenti e personale scolastico. Unica novità è l’obbligo del green pass per il personale scolastico, non esteso agli studenti over 12 per i quali si punta, con un rischio poco “ragionato”, esclusivamente sulla copertura vaccinale”.

 

 

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