Anziani, il problema più grande dopo la pandemia resta la solitudine: i dati evidenziati dall’Aip

Anziani più resilienti dei giovani nel corso della pandemia ma la solitudine resta il problema più grave. E’ uno degli aspetti messi in luce dal 22esimo Congresso Nazionale dell’Aip (Associazione Italiana Psicogeriatria) tenutosi a Firenze.

A livello globale sono infatti i giovani ad aver risentito maggiormente delle restrizioni imposte dal Covid nell’ultimo biennio: lo dimostra l’aumento (in genere del 30-40%) dei tentativi di suicidio nella fascia under30, dato che esplicita come le quarantene e le misure preventive abbiano esacerbato le condizioni di salute, fisica e mentale, di giovani e giovanissimi.

Solitudine e anziani: il problema più grosso

La solitudine è una compagna drammatica della terza età – ha sottolineato Marco Trabucchi, Presidente dell’Associazione Italiana Psicogeriatria – È un fenomeno sempre più frequente a causa dei moderni stili di vita: tra gli over 75, colpisce circa il 20% della popolazione, pur con notevoli variazioni tra città/campagna e Nord/Sud. È un fenomeno rilevantissimo per la salute, che può avere conseguenze tanto di tipo clinico quanto psicologico, con un maggior rischio di ammalarsi, di andare verso una forma di demenza, di avere una vita più breve. Inoltre, la solitudine rende la persona incapace di resilienza”.

I dati sugli anziani in Italia

Come riportano i dati ISTAT, l’età media della popolazione italiana transita, tra l’inizio del 2021 e l’inizio del 2022, da 45,9 a 46,2 anni: la struttura della popolazione prosegue il suo progressivo scivolamento verso le età senili. La popolazione over 65 nel nostro Paese ammonta a 14 milioni 46 mila individui a inizio 2022 e costituisce il 23,8% della popolazione totale. Di questi, oltre 20mila sono ultracentenari, con trend in aumento. In nessuna regione, neanche in quelle a maggior impatto pandemico, gli elevati tassi di mortalità del 2021 determinano una momentanea riduzione del processo di invecchiamento.

I dati relativi all’età media in Italia vanno necessariamente a suggerire una crescente attenzione alla geriatria e ai suoi aspetti psicologici: alzheimer e demenze, oltre agli effetti del Long Covid e molto altro.

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