“Contagi in salita e vaccini al palo, serve attenzione”: il report sul Covid di Fondazione Gimbe

Dati sul Covid in nuovo aumento e vaccini al palo: non sono numeri rassicuranti quelli che arrivano dall’ultimo report settimanale della Fondazione Gimbe che rileva come, nell’ultima settimana, i nuovi contagi hanno fatto registrare un netto incremento, pari a 502.773 casi contro i 379.792 registrati nei sette giorni precedenti con un più 32,4%.

I dettagli dal 16 al 22 marzo

Sottolinea Gimbe: “Il maggior incremento si registra al Sud mentre Nord-Ovest, Nord-Est e centro si attesta al 30% e nelle isole al 17,7%. Salgono i ricoveri in area medica e calano, anche se in misura minore rispetto alla scorsa settimana, i ricoveri in terapia intensiva; diminuiscono i decessi”. L’incremento percentuale dei nuovi casi è in tutte le Regioni.

“I dati indicano che siamo in una fase di netta ripresa della circolazione virale: oltre 1,2 milioni di mila persone attualmente positive, una media di quasi 72 mila nuovi casi al giorno e un tasso di positività che ha raggiunto il 15,2%”, sottolinea la Fondazione. “Per evitare che il rialzo dei casi dia il via ad una quinta ondata il cui impatto sui servizi ospedalieri potrebbe compromettere la roadmap prevista dal decreto riaperture, è indispensabile imprimere una nuova spinta alla campagna vaccinale in stallo ormai da tempo: aumentare coperture vaccinali e terze dosi, in particolare negli over 50, e accelerare con le quarte dosi negli immunodepressi”.

Vaccini al palo

Al 23 marzo sono state somministrate 47.794 quarte dosi. In base alla platea ufficiale aggiornata al 9 marzo, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 6% con nette differenze regionali: dallo 0,5% della Calabria al 30,4% della Piemonte. 

Al 23 marzo “sono ancora 6,96 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,45 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni. Di conseguenza – precisa Gimbe – le persone attualmente vaccinabili sono circa 4,51 milioni, un dato che non tiene conto delle esenzioni di cui non si conosce il numero esatto”.

Quarta dose: le osservazioni

Ancora la Fondazione: ”I risultati di uno studio pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’ non depongono a favore della somministrazione di una quarta dose in soggetti giovani e sani a causa di una bassa efficacia nei confronti delle infezioni sintomatiche. Per la popolazione over 60 sono disponibili dati pre-print di uno studio israeliano: l’effetto protettivo della quarta dose sembra manifestarsi soprattutto nelle persone più anziane, in particolare over 80, mentre appare modesto nella fascia 70-79 anni ed esiguo in quella 60-69″. Ad oggi in Italia la quarta dose di vaccino è autorizzata solo per le persone immunocompromesse.

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