Covid, Gimbe: “Casi in aumento e flop 4a dose, senza piano autunno-inverno inseguiremo il virus”

Sono poco rassicuranti gli ultimi dati forniti dal recente monitoraggio della pandemia da Covid in Italia forniti dalla Fondazione Gimbe: nella settimana dal 17 al 23 agosto si è registrato un aumento dei nuovi casi e in 6 province l’incidenza è sopra i 500 casi per 100 mila abitanti.

“Dopo cinque settimane di calo – ha rilevato Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – il numero dei nuovi casi settimanali torna a crescere (+18,7% rispetto alla settimana precedente). Un’inversione di tendenza dovuta in parte al “rimbalzo” conseguente al minor numero di contagi rilevati nel lungo weekend di Ferragosto, in parte al verosimile aumento della circolazione virale”.

Il dato positivo è però il calo delle ospedalizzazioni e la stabilità dei dati legati ai decessi. “Sul fronte degli ospedali – ha sottolineato Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – prosegue il calo dei ricoveri sia in area medica (-15,5%) che in terapia intensiva (-15,1%)”. Sono poi 759 i decessi negli ultimi 7 giorni (di cui 80 riferiti a periodi precedenti), con una media di 108 al giorno rispetto ai 107 della settimana precedente. Un numero che, seppur stabile, rimane comunque elevato.

I dati sui vaccini e l’allarme della Fondazione

“Se nella campagna elettorale  – ha sottolineato il presidente Cartabellotta – che ha monopolizzato l’informazione pubblica la pandemia ha trovato posto solo per strumentalizzazioni politiche, i dati mostrano che ci affacciamo alla stagione autunno-inverno in una situazione non favorevole. La popolazione a rischio di malattia grave è molto numerosa: al 24 agosto, prendendo in considerazione over 60 e fragili, al lordo delle persone guarite temporaneamente protette, si contano 893 mila non vaccinati, 1,91 milioni senza terza dose e 14,3 milioni senza quarta dose la cui campagna di somministrazione sconta un clamoroso ritardo”.

Conclude il presidente della Fondazione: “Non è ancora stato reso pubblico alcun piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, fortemente invocato da GIMBE sulla scia delle raccomandazioni dell’OMS Europa: aumentare le coperture vaccinali (con tre dosi) nella popolazione generale; offrire la quarta dose alle persone a rischio dopo 120 dalla somministrazione della terza; promuovere l’utilizzo delle mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici; areare gli spazi pubblici affollati, quali scuole, uffici, bar e ristoranti, mezzi di trasporto pubblico; applicare rigorosi protocolli terapeutici per le persone a rischio di malattia grave. In assenza di certezze su quando sarà pienamente operativo il nuovo Esecutivo, il rischio concreto è quello di trovarsi in piena stagione autunnale ad inseguire il virus per l’ennesima volta, compromettendo la salute e la vita delle persone più fragili e ritardando l’assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie”.

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