Caro energia, Conf Salute: “Nessun aiuto, urgono interventi immediati e strutturali”

Il caro energia ha ormai assunto il profilo di una vera e propria emergenza e investe anche il mondo del socio sanitario. Un settore che, peraltro, deve continuare a mantenere, senza possibilità di interruzione, uno standard di prestazioni e servizi efficiente e di grande qualità, data la presa in carico di pazienti anziani e fragili.

L’allarme arriva da Confcommercio Salute, Sanità e Cura, che rappresenta a livello nazionale circa 3000 realtà del settore per un totale di circa 33000 dipendenti. “La quasi totalità delle strutture che rappresentiamo – sottolinea il presidente di Confcommercio Salute, Luca Pallaviciniad oggi ha registrato aumenti consistenti delle utenze energetiche a ridosso dell’ultimo quadrimestre dell’anno. Parliamo di costi in bolletta raddoppiati nella maggior parte dei casi e in alcuni contesti addirittura triplicati, che si sommano all’aumento delle spese generate da diversi servizi fondamentali come, per esempio, quelli di ristorazione e lavanderia”.

Un quadro che si è concretizzato a margine di un biennio già complicatissimo, con un’aggravante: “A differenza delle perdite del 2020 e 2021 legate principalmente alla pandemia, in cui seppur a rilento sono arrivati aiuti, ad oggi per il 2022 non sono previsti meccanismi compensativi a supporto del settore – aggiunge PallaviciniIl sistema degli aiuti oggi riguarda solo le imprese o le attività energivore e non considera il socio sanitario. I rischi principali, per molti, sono due e vanno entrambi assolutamente evitati: la chiusura di diverse realtà o il peggioramento della qualità dei servizi”.

Da qui le richieste di Confcommercio Salute al governo e alle forze politiche in vista della tornata elettorale, sia contingenti che strutturali.

Urgono provvedimenti nell’immediato – dichiara Pallavicini Tra questi c’è senz’altro la necessità di abbattere almeno fino a fine anno le aliquote sull’energia elettrica al 10%, come per il gas, soprattutto nell’ottica dell’arrivo della stagione invernale”.

In parallelo occorre aprire un tavolo con le istituzioni per affrontare il tema e avviare un’analisi strutturale del settore. “Le ultime attività ispettive dei Nas a livello nazionale hanno infatti nuovamente riscontrato preoccupanti inefficienze e violazioni in numerose strutture, che purtroppo minano credibilità e immagine dell’intero settore – sottolinea il presidente di Confcommercio SaluteIn questo contesto occorre avviare al più presto un percorso che tuteli il privato accreditato di qualità: assistere le persone in maniera adeguata è e deve rimanere la mission primaria e per farlo occorre una progettazione sinergica a tutela di cittadini, famiglie e operatori virtuosi”.

Conclude Pallavicini: “Decontestualizzare il problema del caro energia nel socio sanitario, con soli interventi di breve periodo, ci pare miope. Il tema più grande, acuito dal nuovo aumento dei costi delle materie prime, è legato alla necessità di stoppare il proliferare di un mondo collaterale di strutture a basso costo e senza garanzie di qualità, che hanno inquinato l’intero settore. Per questo riteniamo necessario sottolineare due priorità: valorizzare di chi investe in qualità e sicurezza, anche sul piano dei ristori; avviare e promuovere un cambio di paradigma nell’approccio culturale e operativo verso il settore dei LEA. A partire proprio, per rimanere al tema energia, dall’urgente e attuale tema dell’efficientamento energetico delle strutture, intese come parte integrante del processo di transizione ecologica del paese”.

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